Cultura e Spettacoli

La Cucinotta nuda: «Per fortuna mi sono autodiretta»

Un paio d’anni fa confessava: «Mi piace essere un’icona sexy. È qualcosa che riesci a gestire se sei intelligente». E Maria grazia Cucinotta ha dimostrato di esserlo, giocando con la fantasia dei maschi. Ce lo ha sempre fatto sospirare quel suo fisico tornito e prosperoso, ha fatto «soffrire» i suoi fan che su YouTube hanno persino inserito un filmato dal titolo «Le tette di Maria Grazia Cucinotta: bellezza mediterranea». Naturalmente le tette in questione si intravedono dalle ampie scollature, ma nulla di più. Lei è impegnata a far cose più serie; l’anno scorso madrina della Mostra di Venezia, ma soprattutto produttrice a tempo pieno.
Però stavolta la notizia c’è eccome; la Cucinotta si spoglia per l’arte, per la sua vanità e per il giubilo dei suoi ammiratori più o meno allupati. Lo fa nel film L’imbroglio del lenzuolo, del regista messicano Alfonso Arau, di cui l’attrice è protagonista e produttrice. E la vedremo senza veli fra pochi giorni perché il film uscirà il 18 giugno.
Ha aspettato tanto a denudarsi, sex symbol va bene ma esibire le curve senza mediazioni, nisba. Il suo fisico opulento - che un sacco di donne le invidiano - le ha spesso creato problemi con se stessa. Vai a capirle le femmine. Al settimanale Gente, oggi in edicola, ha dichiarato: «A vent’anni mi sentivo nel mio corpo come dentro a un vestito di tre taglie troppo grandi. La capacità di muovermi e gestire la mia femminilità l’ho acquisita con il tempo: non arriva automaticamente con le tette». Beh, visto che ora (meglio tardi che mai) è spuntata anche quella (la capacità di gestirsi) Maria Grazia è pronta al grande salto e lo specifica bene, rimarcando che questo non è un nudo qualunque, e soprattutto è un «nudo controllato», perché l’attrice spiega di essersi «autodiretta». «Non avevo mai fatto una scena di nudo ma essendo la produttrice ho potuto scegliere quanto espormi». La storia in questione è forse un po’ banale, ma comunque intrigante. «Mi piaceva troppo la parte della lavandaia ignorante che, ai primi del Novecento, passa inosservata finché un giovane direttore di scena ne fa una inconsapevole diva, riprendendola di nascosto mentre si lava e proiettandola al cinema. Mi sono autodiretta appunto, perché dovevamo girare a marzo ma l’acqua era troppo fredda e abbiamo aspettato giugno, e il regista non poteva tornare sul set. Con me c’erano solo i tecnici. Oltre, naturalmente, ai paparazzi».
Ma la Cucinotta nuda non fa dimenticare quella vestita di tutto punto e produttrice impegnata che, dopo la commedia Viola di mare, sta lavorando a un delicato film sulle mamme assassine di cui sarà anche protagonista e che si intitola provvisoriamente Il bene dal male per la regia di Fabrizio Cattani...

Per entrare meglio nel ruolo ha recentemente visitato l’ospedale psichiatrico femminile di Castiglione delle Stiviere, dove ha studiato dal vivo il problema.

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