Cultura e Spettacoli

Roma, l'istituto islamico nei locali del comune a canone zero

Prezzi agevolati per i lughi di culto. A Roma l'Istituto di cultura islamica non paga l'affitto al Comune: "Siamo qui da anni a costo zero"

Roma, l'istituto islamico nei locali del comune a canone zero

"Siamo qui da anni ma non paghiamo nulla". A godere dei canoni agevolati per gli immobili del Comune di Roma ci sono anche gli enti religiosi. Tra questi c'è anche il centro di cultura islamica a Ostia. La struttura è stata data in mano ai musulamano per un canone a costo zero da diversi anni. Come racconta un egiziano che frequesta l'istituto "l'uso della struttura è completamente a titolo gratuito". E a confermare questa tesi è anche Youssef Al Moghazi, uno dei responsabili dell'istituto che qualche tempo fa in un'intervista al Tempo aveva rivelato: "Sì da anni siamo qui ma nessuno ci ha mai chiesto l'affitto. Per le utenze facciamo a metà". Ma a quanto pare questa struttura non basta e così arriva una richiesta più esplicita al comune di Roma: "Ci servirebbe uno spazio più ampio , qua ad esempio quando arriva il momento della preghiera siamo in 400". Da qui la proposta da parte dell'Istituto islamico di avere in concessione dal Campidoglio un'area dove costuire una moschea. Di fatto a quanto pare il Comune per il momento non ha dato risposta, ma di certo il fatto che il centro islamico non paghi nemmeno un euro di canone qualche lamentela da parte dei cittadini romani l'ha suscitata.

E non è la prima volta che il Campidoglio concede a titolo gratuito alcuni immobili ad enti religiosi. Solo qualche mese fa, come racconta Il Tempo, è stata data in concessione alla comunità bengalese l'ex sala consiliare del Municipo V. L'immobile in cui si riunivano prima i bengalesi infatti era stato posto sotto sequestro e prontamente l'amministrazione comunale ha offerto la sala consiliare. Una beffa per chi a Roma vive non ha una casa. Nulla di illegale va detto.

Ma nelle priorità del Comune al primo posto, come raccontano alcuni cittadini della caputale, "deve esserci il diritto alla casa per chi non ce l'ha, no il diritto ad un luogo di culto".

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