Cultura e Spettacoli

Arena di Verona, presto un concorso internazionale per il "coperchio"

Il ministero dei Beni culturali ha autorizzato il Comune ad avviare la gara di architettura per la progettazione della copertura

Arena di Verona, presto un concorso internazionale per il "coperchio"

L'Arena di Verona col coperchio? Forse sì. La realizzazione della copertura dell'anfiteatro meglio conservato e più frequentato del mondo non è cosa facile ma è possibile. E ora anche progettabile. Il ministero dei Beni culturali ha infatti autorizzato il Comune di Verona a lanciare un concorso internazionale di architettura per una copertura che protegga l'Arena di Verona dalle intemperie e permetta di sviluppare la stagione operistica senza incorrere nella dannosa discontinuità che ha per esempio segnato la scorsa stagione, con 60 serate rovinate dalla pioggia su poco più di 100. L'ha detto Flavio Tosi, sindaco di Verona, rispondendo alle domande del direttore di «Panorama» Giorgio Mulè nell'intervista pubblica tenuta nella città scaligera nel quadro della kermesse «Panorama d'Italia». Il bando sarà pubblicato entro settembre. Tosi ha anche detto che Unicredit, da tempo sponsor dell'Arena, spenderà 10 milioni per finanziare un intervento straordinario di manutenzione. E ha aggiunto che c'è un grande imprenditore veronese - non rivelandone il nome - che si è detto disponibile a finanziare la copertura.

Nella sua storia bimillenaria l'anfiteatro si appresta dunque ad affrontare l'ennesimo cambiamento. Il primo restauro di cui si ha notizia, infatti, risalirebbe all'epoca di Teodorico, il sovrano degli Ostrogoti che regnò su gran parte dell'Italia fra la fine del V e l'inizio del VI secolo. L'era contemporanea dell'Arena, con l'esecuzione di musica ad alto contenuto di spettacolo, inizia nel novembre del 1822, quando a conclusione del Congresso di Verona (i Grandi dell'Europa e i monarchi italiani si riunirono per decidere insieme come reagire ai continui moti rivoluzionari) gli illustri ospiti poterono assistere a una ricca coreografia (per l'appunto intitolata La Santa Alleanza) con preludio lirico firmato da Gioacchino Rossini, che sul palco diresse la sua composizione. Fra i due eventi, il primo intervento conservativo e la prima rappresentazione coreutica, l'Arena passò attraverso una serie infinita di restauri, saccheggi, incendi, alluvioni, ospitando al suo interno e sotto le sue volte commedie, tragedie, processi, duelli fra lottatori (descritti da Dante Alighieri) giostre, tornei, tauromachie (apprezzate da Napoleone Bonaparte), serate di tombola (subite da Francesco Giuseppe), feste con alberi della cuccagna e balli in maschera, spettacoli pirotecnici, esibizioni circensi, caroselli militari, e sotto le volte della sua struttura esterna prostitute, ladri e artigiani.

L'Arena dovrebbe poter sopportare anche un coperchio.

Meglio se ben progettato e ben realizzato.

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