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"Benvenuti su Giove": la sonda Juno agganciata all'orbita del re dei pianeti

Dopo 5 anni di viaggio a 200mila chilometri orari, la sonda della Nasa è pronta ad esplorare il pianeta più grande del Sistema Solare

"Benvenuti su Giove": la sonda Juno agganciata all'orbita del re dei pianeti

Più di 1825 giorni e quasi 3 miliardi di chilometri: certo il viaggio non è stato agevole, ma ne è valsa la pena. La sonda JUpiterNear-polarOrbiter - Juno per gli amici -, è entrata nell'orbita di Giove alle 5.53 di questa mattina (ora italiana), dopo un rallentamento di circa 35 minuti (dalla velocità di 200mila chilometri orari) e lo spegnimento del motore principale. Il segnale "di destinazione raggiunta" ha impiegato circa 48 minuti per percorrere la distanza interplanetaria tra la sonda e l’antenna di Goldstone del Deep Space Network (California).

"Benvenuti su Giove!", hanno annunciato i responsabili del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, che ha costruito la sonda: "Abbiamo appena compiuto l'impresa più difficile mai tentata dalla NASA. Inizia una nuova era dell’esplorazione di Giove". Il progetto - infatti - quanto mai ambizioso, sta andando a gonfie vele e si propone obiettivi straordinari: Juno è stata lanciata nello spazio dal razzo vettore Atlas V, partendo dalla base del Kennedy Space Center (Florida) nel 2011; larga 20 metri e alta 4,5, è alimentata da 11 giganteschi pannelli solari disposti su tre bracci lunghi nove metri e mezzo, per una superficie totale di 60 metri quadrati. La sonda - risultato di una collaborazione internazionale - custodisce a bordo tecnologia sviluppata in diversi paesi, tra cui quella realizzata da centri di ricerca e aziende italiane.

Obiettivi della sonda, come specifica l'ASI, saranno "analizzare le caratteristiche di Giove come rappresentante dei Pianeti Giganti. Infatti, Giove può fornirci le conoscenze necessarie per la comprensione dell’origine del sistema solare e dei sistemi planetari che si vanno scoprendo intorno ad altre stelle. Gli obiettivi scientifici di Juno - in particolare - consistono prevalentemente nel comprendere l’origine e l’evoluzione del pianeta Giove (attualmente ci sono ben tre teorie diverse sulla sua formazione), determinare la struttura interna del pianeta e cercare se presenta un nucleo solido, misurare l’abbondanza dell’acqua e caratterizzare le abbondanze relative di ossigeno e azoto e le variazioni dovute a fenomeni atmosferici. Inoltre, un’altro obiettivo della missione sarà quello di osservare le aurore boreali di Giove, già osservate dalla Terra, e comprenderne i meccanismi, al fine di studiare il campo magnetico del pianeta e la sua interazione con l’atmosfera. Per raggiungere tali obiettivi, particolare attenzione è stata posta nella definizione dell’orbita, che sarà polare e subirà un moto di precessione per ottenere una migliore copertura del pianeta".

Tra le innovazioni italiane a bordo, come già accennato sopra, lo spettrometro ad immagine infrarosso JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper - Mappatore all’Infrarosso di Aurore Gioviane, realizzato dalla Divisione Avionica di Leonardo-Finmeccanica), che svolgerà indagini negli strati superiori dell’atmosfera gioviana, lo strumento di radioscienza KaT (Ka-Band Translator, progettato dall’Università ‘La Sapienza’ di Roma e realizzato da Thales Alenia Space Italia) che ha come obiettivo la realizzazione della prima mappa interna di Giove, ma anche il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker, realizzato da Leonardo-Finmeccanica: permetterà a Juno di mantenere la corretta traiettoria nell’orbita del pianeta.

A bordo della sonda anche una copia in placca d'alluminio del manoscritto su cui Galileo Galilei ha descritto per la prima volta le quattro lune medicee di Giove - in onore di Cosimo de Medici - e tre personaggi Lego raffiguranti Galileo, Giove e la moglie Giunone - da cui la sonda ha preso (giustamente) il nome.

Juno orbiterà attorno a Giove per più di un anno, per un totale di 33 orbite attorno al pianeta.

Al termine della missione, Juno finirà la sua esistenza nelle nubi di Giove, schiacciata dalla pressione che è migliaia di volte superiore a quella della Terra.

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