Cultura e Spettacoli

C'è ancora un luogo dove raccontare storie

In Val di Comino accade una magia: il Festival delle Storie raccoglie artisti, autori e scrittori da tutto il mondo. Con una formula nuova che punta al cuore di chi ascolta

Festival delle Storie
Festival delle Storie

La Val di Comino ti accoglie in silenzio. La natura rigogliosa baciata da un sole pallido e striata dalle nuvole cariche d'acqua che viaggiano veloci sotto un cielo terso che le grandi città d'Italia si sono dimenticate di avere. Abbarbicati lungo i versanti delle valli, nel Parco nazionale dell'Abruzzo, sorgono - come da sempre - paesi bellissimi come Alvito, San Donato, Picinisco e Gallinaro. È questa la scenografia del Festival delle Storie, appuntamento ormai giunto alla terza edizione che nasce dalla passione di Vittorio Macioce per le storie raccontate sulla carta stampata, in video, attraverso le note, sul web.

Store, appunto. Io sono stato venerdì sera, a Picinisco, a raccontare la mia. Una toccata e fuga. Un vero peccato perché il Festival delle Storie, una volta che lo vivi in prima persona ti entra nel sangue e ti tocca la carne tanto è vitale e bello. Nove giorni e sette paesi: dal 25 agosto al 2 settembre. Nelle piazze, nei vicoli, nei palazzi, nei castelli, nei caffè, nei bar e all’angolo delle strade: il festival contagia le arterie di questi paesini che sono veri gioielli da conoscere e assaporare. Un appuntamento dietro l'altro: concerti, conferenze, presentazioni di libri, racconti e pietanze locali. Il sapore dei libri si mischia all'aroma del vino rosso, le musiche veloci e sognanti accompagnano racconti gente lontana, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino chiudono una nottata bagnata da poche gocce di pioggia. Il tutto condfito da una fiumana di gente che, come vagabondi, girano per il paese alla ricerca di storie da ascoltare. Perché gli autori si incontrano subito dopo la presentazione. E perché, ad un certo punto, non si sa più chi è a raccontare a chi. Tutti, d'altra parte hanno una storia - personalissima - da condividere e da far assaporare.

Il Festival delle Storie è una magia. Una magia che segue una passaione fortissima capace di mettere in moto la Val di Comino. Lungo le vie dei sette paesi in festa, i sorrisi dei bambini che curiosano. Nelle piazze enormi pentole di metallo fanno saltare i bucatini cacio e pene. Sotto un albero accarezzano dal vento un signore vende un bicchiere di vino per un euro. Si salta da una piazza all'altra, da una presentazione all'altra: chi arriva per raccontare, si ferma poi ad ascoltare; chi arriva per ascoltare, si ferma a raccontare. È una magia, appunto.

Ho partecipato all'incontro "Come si diventa scrittori senza passare dal via". Insieme a Guido Mattioni, ho raccontato questo mio essere giornalista e scrittore al tempo stesso, a cavallo tra il web e la carta stampata, ho raccontato dell'ebook Il partito senza leader e dell'ultimo romanzo La notte dell'anima. Conosco Vittorio Macioce da anni, da quando sono arrivato al Giornale. A lui ho affidato il manoscritto del mio primo romanzo. Eppure, quest'anno, è stata la prima volta che mi sono imbattuto nel Festival delle Storie.

L'anno prossimo non so se sarò di nuovo tra gli ospiti, ma di sicuro tornerò in Val di Comino come turista per riassaporare il gusto di un festival che rimane nel cuore.

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