Cultura e Spettacoli

Casa Manzoni è ora un museo interattivo

Dalle opere ai film, un percorso per riscoprire lo scrittore

Casa Manzoni è ora un museo interattivo

A oltre due secoli dalla nascita di Alessandro Manzoni, riapre finalmente restaurata la storica dimora milanese dove l'autore dei Promessi Sposi visse dal 1813 fino alla morte. I lavori di riqualificazione del sito di via Morone, costati circa quattro milioni, sono stati sostenuti da Intesa San Paolo in convenzione con la Fondazione Centro nazionale studi manzoniani, e sulla base di un progetto dell'architetto Michele De Lucchi. Ieri lunghe code di cittadini hanno accolto l'evento tanto atteso che trasforma la dimora manzoniana in un vero e proprio museo.

Il recupero si è articolato in una serie di interventi riguardanti sia la ristrutturazione dell'edificio volto a migliorare la funzionalità degli spazi, sia una rinnovata programmazione dell'offerta. Sono state quindi elaborate nuove strategie di valorizzazione, strettamente legate all'obiettivo statutario della Fondazione (ovvero lo studio e l'approfondimento dell'opera del grande scrittore) ma anche aperte alla partecipazione della città. L'allestimento del Museo Manzoniano è stato ripensato con un taglio scientifico nuovo grazie al contributo del consiglio direttivo e del comitato consultivo di Casa Manzoni e sotto la supervisione dello storico dell'arte Fernando Mazzocca. Nel complesso, sono stati riordinati e selezionati i materiali esistenti (opere d'arte, arredi, volumi) e ricollocati in un nuovo percorso espositivo riorganizzato in sezioni dedicate a specifici temi: l'immagine di Manzoni (i ritratti dello scrittore), l'immagine della famiglia Manzoni (l'iconografia che documenta i numerosi legami familiari), la cerchia degli amici (i ritratti dei suoi illustri amici), i luoghi di Manzoni, l'iconografia dei Promessi Sposi . E ancora, spazio ai Promessi Sposi dal cinema alla televisione al teatro (con la creazione di una sala multifunzionale per proiezione di un montaggio delle numerose trasposizioni cinematografiche, televisive e teatrali del romanzo), fino al Manzoni «botanico» (materiali che documentano la sua competenza e passione botanica) e alle biblioteche (le più belle edizioni selezionate dalle biblioteche di Manzoni e della seconda moglie Teresa Stampa).

La rinascita avviene dopo molte peripezie. Messa all'asta dopo la sua scomparsa, nel 1874 la casa venne acquistata dal conte Bernardo Arnaboldi.

Dopo varie vicissitudini, divenne proprietà della Cariplo, che a sua volta ne fece dono al Comune di Milano, con il vincolo di riconoscerne l'uso perpetuo ed esclusivo al Centro nazionale di studi manzoniani.

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