Cultura e Spettacoli

Cina: centinaia di arresti fra le voci delle minoranze etniche

Il regime di Pechino alza il livello della repressione e colpisce con durezza uighuri e tibetani

Aumentano in Cina gli arresti per le minacce alla sicurezza dello Stato. Mille persone sono state ammanettate con quest'accusa nel 2012 e il dato segna un più 19 per cento rispetto all'anno precedente. Insomma, la Cina dei diritti umani è sempre traballante, anzi le regole fondamentali della democrazia sono assenti a Pechino e nello sterminato Paese. Il 75 per cento dei processi per questo reato si sono tenuti nello Xinjiang, la regione abitata dalla minoranza etnica degli uighuri, di religione islamica. Sempre nell'inquieto Xinijang l'anno scorso si sono verificati 190 episodi di separatismo. Pure il Tibet, altro territorio tormentato da sempre, è stato colpito dai processi per separatismo. Il reato di minaccia alla sicurezza dello Stato è stato introdotto nella legislazione cinese nel 1993, in sostituzione di quello di crimini controrivoluzionari In ogni caso, le recenti aperture del regime, per esempio sul figlio unico, non hanno il valore di una finestra aperta sulla democrazia.

La Cina reprime il dissenso e reprime le istanze di libertà di popoli interi.

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