Cultura e Spettacoli

Design e moda, ecco perché l'Italia può salire in cattedra

Il 15 ottobre alla Triennale di Milano il meglio del settore in occasione della presentazione di un volume edito da Giunti

Design e moda, ecco perché l'Italia può salire in cattedra

Mercoledì 15 ottobre 2014 alle 18.00 alla Triennale di Milano (Viale Alemagna 6) il design torna di moda. Ma la moda del design, in un Paese come il nostro, non rischia certo la crisi. L'Italia insegna al mondo l'arte del bello e, almeno di questo, possiamo essere fieri. A discuterne, in occasione della presentazione del libro «Design e moda: progetti, corpi, simboli» (terzo volume della collana Giunti - Ottagono dedicata al made in Italy) di Giovanni Maria Conti, a cura di Aldo Colonettici, ci saranno Gillo Dorfles, Elio Fiorucci, Oliviero Toscani, Giovanni Maria Conti, Eleonora Fiorani, Aldo Colonetti, Franca Sozzani e Arturo dell'Acqua Bellavitis.
Dall'abitare (Design in Italia, 2010) al cibo (Design in cucina, 2012), si arriva dunque alla moda, intesa come attività progettuale legata a tradizioni artigianali ma anche alla ricerca tecnologica più sofisticata, a processi produttivi, materiali e distretti manifatturieri specifici.
È un viaggio che l'autore Giovanni Maria Conti compie alla scoperta degli artigiani, dei designer, delle fabbriche e degli stilisti italiani, ma anche di coloro che da tutto il mondo vengono qua per far realizzare le proprie idee. Da quest'accurato itinerario attraverso il territorio, la storia e la fotografia del nostro Paese emerge un'unità di pensiero e azione difficilmente replicabile altrove, un punto di forza ineguagliabile.
Il libro si apre con un contributo di Franca Sozzani, che associa alla documentazione quotidiana messa in atto dal sistema «Vogue» la capacità di andare al di là della cronaca e di cogliere l'essenza di qualsiasi fenomeno, ovvero ciò che rimane rispetto alle novità che il mondo offre tutti i giorni. Un'esperienza e un pensiero insostituibili.
Il primo capitolo - dedicato a «Il territorio della moda italiana» e articolato in Storia, Industria, Distribuzione - racconta l'evoluzione dal capo su misura all'abbigliamento in serie, senza dimenticare mai la qualità artigianale, vero filo conduttore di tutto il sistema.
«I luoghi del quotidiano» - secondo capitolo, diviso in Corpo, Città, Lavoro, Sport - costituisce l'orizzonte simbolico e antropologico della possibilità di rinnovare i prodotti della moda guardando al di fuori delle tradizionali esperienze: è nella commistione dei generi e delle specie che nasce l'innovazione.
L'«Atlante», parte centrale del libro, è introdotto da tre approfondimenti dedicati ai Modi della moda - in sostanza i nuovi paradigmi da inizio Novecento ai giorni nostri, parafrasando un famoso libro di Gillo Dorfles; ai Signori della moda, ovvero ai protagonisti - sarti, stilisti, designer, artigiani, industriali - al centro di ogni cambiamento; all'Innovazione, in particolare ai materiali, alle forme e alla cultura.
Infine, l'«Immagine della moda»; in sostanza come l'Illustrazione, la Fotografia, il Design e l'Architettura siano parte integrante del progetto-moda: discipline e competenze senza le quali essa non sarebbe in grado né di esistere né di svilupparsi nel mercato globale.

Per queste ragioni, il capitolo «Narrare per immagini», dedicato alla fotografia, è illustrato esclusivamente dai lavori di Oliviero Toscani, uno dei pochi fotografi a raccontare la moda all'interno delle trasformazioni sociali, dagli anni Sessanta a oggi.

Commenti