Cultura e Spettacoli

E ora Amazon produce anche i film

D al libro a... tutto il resto. Ma in particolare al cinema e alle serie tv, con diverse modalità di fruizione.

Il colosso dell'e-commerce ha appena portata a casa il Golden Globe per la serie tv Transparent . Quindi, per restare alla fiction televisiva, ha arruolato due pesi massimi: Ridley Scott e Woody Allen. Ora, l'azienda fondata da Jeff Bezos ha annunciato che produrrà 12 film all'anno, da distribuire nelle sale oltre che sul suo servizio video on line «Prime» attivo negli Usa.

Sulla piattaforma di Jeff Bezos le pellicole arriveranno 1-2 mesi dopo il debutto nei cinema, a fronte delle 39-52 settimane in cui una pellicola generalmente passa dalla sala a un servizio tv in abbonamento. A guidare lo sviluppo creativo di «Amazon Original Movies» sarà il produttore cinematografico indipendente Ted Hope. Come riporta il New York Times , il vicepresidente degli Studios di Amazon, Roy Price, ha fatto sapere che i progetti avranno come modello i film indipendenti, con budget oscillante, di caso in caso, tra i 5 e i 25 milioni di dollari. È probabile che i film non finiranno nelle multi-sale ma soltanto nei piccoli cinema.

Con questa mossa Amazon lancia un'ulteriore sfida a Netflix, la compagnia che offre contenuti video in abbonamento via internet e che ha prodotto il popolare House of Cards , la serie tv con Kevin Spacey. Anche Netflix, infatti, nei mesi scorsi ha sottoscritto impegni con l'attore Adam Sandler e con la potente casa di produzione Weistein co. Secondo il New York Times , Amazon ha rotto gli indugi e ha deciso di entrare in questo nuovo mercato dopo aver valutato il successo di The Interview , la commedia di Seth Rogen distribuita, per paura di attentati dopo una lunga polemica con la Corea del Nord, inizialmente in un numero limitato di cinema ma disponibile capillarmente on line. Incassi in digitale: 31 milioni e mezzo di dollari. La Sony, nonostante l'hackeraggio subito, ha potuto stappare lo spumante. Si tratta di capire se sia stato un caso, trascinato dallo scontro diplomatico coi coreani, o se sia la prima tappa di un nuovo modo di distribuire le pellicole.

Amazon pare credere nella seconda ipotesi.

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