Cultura e Spettacoli

«GialloSvezia» l'antologia per (ri)scoprire il thriller

«GialloSvezia» l'antologia per (ri)scoprire  il thriller

Con GialloSvezia la casa editrice Marsilio da vita a un doppio progetto: un'antologia letteraria che proponga racconti inediti di alcuni dei migliori interpreti del giallo svedese e un sito internet che dia spazio a una letteratura ormai radicata in tutto il mondo. È stato anche inaugurato qualche settimana fa il portale www.giallosvezia.it. Nato, come spiega l'editore, perché «il giallo che viene dal Nord, in qualche modo, rappresenta la coscienza morale dell'Europa, una forma di letteratura che affronta interrogativi di carattere politico e sociale e cerca delle risposte che... possano raggiungere un vasto pubblico». Così gli autori raccolti in GialloSvezia guideranno idealmente i lettori per le strade di Stoccolma insieme al giornalista Mikael Blomkvist e alla hacker sociopatica Lisbeth Salander (creati da Stieg Larsson); li porteranno lungo le distese della Scania dove agisce il commissario Kurt Wallander di Henning Mankell, scopriranno la natura incontaminata dei dintorni di Kiruna raccontata nelle storie ideate da Asa Larsson...

È impressionante la quantità di serie poliziesche che dalla Svezia sono state importate in Italia da Marsilio negli ultimi quindi anni. Se la narrativa noir di Henning Mankell è stata la prima, sicuramente è stato a partire dal 2007 con Uomini che odiano le donne di Stieg Larsson che i lettori hanno cominciato a guardare con maggiore attenzione gli autori che arrivavano dal Nord Europa. Fra le pagine dell'antologia GialloSvezia però lo studioso John-Henri Holmberg ci spiega come la nascita del giallo svedese vada fatta risalire a Frederik Lidholm che nel 1893 assunse lo pseudonimo di Prins Pierre per pubblicare il suo Il detective di Stoccolma . Dopo di lui molti altri autori svedesi sceglieranno di usare dei nome de plume , così come il pastore Oskar Wagman che nel 1908, con lo pseudonimo di Sture Stig, darà vita a parodie ispirate a Sherlock Holmes. Saranno proprio le opere di Stig a spingere a cimentarsi col genere Gunnar Serner che sotto lo pseudonimo di Frank Heller diventerà popolarissimo, negli Anni Venti.

Per avere però un giallista capace di ambientare le sue storie in Svezia e non in territori internazionali bisognerà attendere il debutto del dopoguerra del prolifico Stieg Trenter.

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