Cultura e Spettacoli

Un happening per Giorgio Manganelli, da Mangiafuoco al rock

Domani a Roma l’Happening Giorgio Manganelli: un’opera collettiva aperta all’improvvisazione, come sarebbe piaciuto all’autore di Improvvisi per macchina da scrivere...

Un happening per Giorgio Manganelli, da Mangiafuoco al rock

"Se lei non mi ha mangiato quand’ero piccolo, vuol dire che sono un uomo". E l’interlocutore ribatte qualcosa con la sua voce ruvida da orco, come da copione. Il copione è di Giorgio Manganelli. Si tratta dell’"Intervista a Mangiafuoco", in cui l’intervistatore è Manganelli stesso, mentre i panni dell’intervistato li indossa, con la consueta maestria da istrione, nientemeno che Vittorio Gassman. La regia, poi, è di un altro grande: Mario Monicelli. L’anno è il 1981. Andò in onda una volta sola, quel pezzo di bravura (anzi di quattro bravure, includendo Carlo Collodi), quindi merita di essere visto o rivisto. Lo si potrà fare sabato 21 aprile a Roma, al centro sociale Brancaleone di via Levanna 11, durante l’Happening Giorgio Manganelli. Happening, non convegno o simposio: un’opera collettiva aperta all’improvvisazione, come sarebbe piaciuto all’autore di "Improvvisi per macchina da scrivere"...

Animato dalla figlia di Giorgio, Lietta, con il contributo di Casa Letterature e il sostegno degli editori Adelphi e Aragno, l’incontro è quanto di più lontano si possa pensare dalla celebrazione piagnucolosa. È, al contrario, un re-incontro vivo, dinamico e propositivo destinato soprattutto ai giovani. Per esempio a chi apprezza John De Leo (sì, quello dei Quintorigo) e non sa che la sua voce orchestrante ha vestito, fra l’altro, "Centuria", oppure a chi ignora che gli Afterhours (sì, quelli di "Germi", datato 1995, e di "Padania", presentato, con invidiabile tempismo, pochi giorni fa...) si sono spesso ispirati alle evoluzioni di quella penna corrosiva. E infine a chi la banda di Thecomfortzone non l’ha nemmeno sentita nominare e potrà ascoltare per la prima volta le loro peregrinazioni sui testi ilarotragici. Vivo, infatti, è il Manganelli che si vedrà nei filmati dei suoi viaggi a Taiwan o in Norvegia, vivissimo in quelli "girati" da lui stesso, strano esemplare di giramondo domestico. Sul piano più strettamente letterario, Cristina Casini legge "Valentina carissima", sorta di lettera aperta manganelliana indirizzata all’eroina creata da Guido Crepax, e interverranno Emanuele Trevi, Sandra Petrignani, Andrea Cortellessa, Ginevra Bompiani, Viola Papetti, Graziella Pulce. E domenica 22 saranno i teatranti di "Voci nel deserto" a dar voce agli incubi visionari (e profetici) di un autore il quale, a ventidue anni dalla morte, è sempre più presente e trasversale nella nostra cultura.

Quella emersa e soprattutto quella sommersa.

Commenti