Cultura e Spettacoli

I segreti della cavallina albina nascosti in un libro

L'8 settembre ad Assisi verrà ufficializzato il suo nome durante una cerimonia nell'agriturismo-allevamento di Sergio Carfagna

I segreti della cavallina albina nascosti in un libro

Bagno di folla per la prima uscita in ippodromo cavallina albina su cui già impazza il totonome (gettonatissimi «Vittoria», in onore forse dell'ex ministro e paladina dei diritti animali Michela Vittoria Brambilla, e «Feltry» in onore, chissà, del direttore del Giornale, grande appassionato di ippica e cavalli). In attesa di sapere come si chiamerà, tutta la bellezza della cavallina bianca è rappresentata dalle foto di Marco Agabitini ed Enzo De Nardin. Intanto grandi preparativi in corso in quell'eremo di pace, cordialità e alta professionalità che risponde al nome dell' agriturismo-allevamento di Sergio Carfagna ad Assisi, dove lunedì 8 settembre verrà presentato «La scuderia dei miracoli» (Futura Edizioni), il bel libro realizzato dai documentaissimi Giorgio Galvani e Marco Vinicio Guasticchi. Ieri giornata storica con la prima volta in pista della cavallina albina unica in Italia ed in Europa che si prepara a trottare seguendo la tradizione dei «genitori», «mamma» Melodiass, fattrice con ottimi trascorsi sulle piste di casa nostra e Gruccione Jet, il papà, altro assiduo frequentatore egli ippodromi. Fra una corsa e l'altra della riunione di trotto dedicata all'Umbria e all'Altotevere la cavallina «fiocco di neve» nata il 4 a aprile scorso ad Assisi nell'allevamento di Sergio Carfagna ai piedi della Basilica di San Francesco, ha sfilato per la prima passerella assieme anche a padre Danilo Reverberi, frate francescano vero e proprio esperto d'ippica e angelo custode della scuderia.

Tante foto, tante carezze, soprattutto di bambini, l'hanno accolta durante tutto il tragitto lungo lo steccato sotto le tribune del «Savio» gremite per l'occasione. «Selfie» a ripetizione da immortalare fra i ricordi più cari: quella cavallina potrebbe diventare una leggenda al pari di tanti altri cavalli nella storia, nati «contro natura» e poi divenuti icone del galoppo del trotto. Anche la scienza conferma, quello che qualche mese fa era già apparso a tutti come un evento quasi miracoloso. «La puledra nata ad Assisi presso l'allevamento di Sergio Carfagna - ha confermato il professor Maurizio Silvestrelli, direttore del Centro di Studio del Cavallo Sportivo, presso la facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Perugia, primo in Italia per questo genere di studi - è il primo caso di mantello bianco riscontrato nel trottatore italiano e forse va bene al di là anche dei confini nazionali. Pur essendo nati puledri bianchi in altre razze ed essendo noti alcuni geni responsabili di tale evento, il Centro di studio del cavallo sportivo del dipartimento di Medicina veterinaria di Perugia sta indagando sulle possibili mutazioni responsabili di tale mantello, testando i geni già conosciuti e predisponendo ulteriori valutazioni nel caso questi non fossero responsabili del caso presentato nel trottatore». Migliaia di «mi piace» sulla pagina Facebook a lei dedicata, file in allevamento per poterla vedere, richieste da tutta Italia per sfilare in ippodromi e manifestazioni legate al mondo del cavallo, servizi sui principali Tg nazionali, la cavallina «bianca» è divenuta la vera e propria icona dell'ippica e del suo auspicabile rilancio. Tutti la vogliono.

La bella favola è solo all'inizio.

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