Scripta manent

I segreti della scrittura di Leonardo Da Vinci

Il perfezionismo, basato su un Ego narcisista e competitivo, lo portava a voler sconfiggere un’incompletezza affettiva in un carattere non facile da gestire

I segreti della scrittura di Leonardo Da Vinci

E’ finalmente assodato che Leonardo da Vinci era “ambidestro”! L’avevo già notato quando su commissione del Comune di Milano mi fu chiesto di visitare la Biblioteca Ambrosiana per visionare gli scritti originali. Conoscendo personalmente Mons. Ubaldo Pellegrino, allora direttore della Biblioteca, ebbi l’opportunità di visitare, assieme ad Alberto Magni, scritti e disegni dell’artista, contenuti in un baule, nel quale giaceva da secoli una testimonianza viva del genio toscano. Su foglietti di carta di varie dimensioni si assiepavano scritti, disegni, schemi e progetti: una magia che non riesco ancora a dimenticare; come non posso scordarmi di quel baule che tornai a ricercare dopo qualche anno, ma che non fu più ritrovato. Nel frattempo, per descrivere grafologicamente la personalità di Leonardo, presi contatto con lo storico Marinoni e con lui dissertammo sulla figura di Leonardo. Incomincia così a trarre dai suoi scritti il carattere e la personalità: un animo focoso, irritabile e non facile al contatto in quanto riservato e con note di ossessività. Nell’anno dell’Expo 2015 fui chiamata dalla dott.sa Alba Osimo dell’Archivio di Stato di Milano per analizzare l’unica firma autentica del genio vinciano. Innanzitutto, venne confermato l’ambidestrismo di Leonardo, che utilizzava sia la mano destra sia la sinistra, anche se quest’ultima era per lui più congeniale. Il perfezionismo, basato su un Ego narcisista e competitivo, lo portava a voler sconfiggere un’incompletezza affettiva in un carattere non facile da gestire. La sfera affettiva era infatti contraddittoria: c’è chi lo ha definito omosessuale, chi un intrattabile solitario. Nulla di ciò: egli era perennemente preso da una passione infinita per la conoscenza dell’uomo. Le forme proporzionate e l’ordine, anche nei minimi spazi, esprimono nel loro insieme un grafismo palesemente basato sul senso estetico. Le lettere staccate, con tratto fermo e allo stesso tempo mosse da piccole scosse, esprimono un animo forte, che però si lasciava facilmente prendere da una spiccata carica emozionale. Naturalmente anche Leonardo aveva i suoi difetti.

Era per esempio timido e, come tale, poteva propendere al perfezionismo, ma la sua ossessività era però rivolta all’approfondimento e quindi finalizzata alla creatività.

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