Cultura e Spettacoli

Mettete fiori nei cannoni di d'Annunzio

«Ho marciato cinque ore coi fanti, su per i monti. Sono passato su prati pieni di violette. Ho legato rami di mandorlo e di pesco alle lance delle bandiere. Ho visto l'adorazione negli occhi dei soldati, l'adorazione e la felicità».  Così Gabriele d'Annunzio a Luisa Baccara, in una lettera da Fiume del 7 marzo 1920. Nel testo eroismo e piacere estetico si mischiano. E paradossalmente, del resto era un Vate, c'è quasi un preannuncio di quel «mettete fiori nei vostri cannoni» che caratterizzò il Sessantotto (in Italia lo slogan diventò addirittura una canzone dei Giganti).

Amante del bello e a suo modo uomo di pace (e soprattutto d'amore), d'Annunzio conosceva le virtù del guerriero. Il primo conflitto mondiale fu un chiaro banco di prova. Di questo e di molto altro ancora si è parlato ieri al convegno Gabriele d'Annunzio e la Grande Guerra che si è tenuto al Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera, privilegiando una lettura degli eventi legata all'«analogia tra l'eroismo e la voluttà» (idea tratta da un'altro testo del poeta, che così scriveva a Olga Levi durante la guerra). Moderati da Giordano Bruno Guerri sono intervenuti tra gli altri, Sergio Romano, Gennaro Sangiuliano, Francesco Perfetti, Mauro Canali, Didier Musiedlak, Francesco De Nicola. Hanno abbozzato un'affresco del d'Annunzio bellico. Ad esempio Sangiuliano ha preso in esame il rapporto tra d'Annunzio e gli altri autori interventisti: liaison tutt'altro che semplice. «I protagonisti di risse intellettuali superano le divisioni, insieme a vecchie gelosie, e si allineano dietro la bandiera dell'interventismo. Dalla stessa parte si ritrovano non solo i nazionalisti e i futuristi, ma anche i democratici interventisti, i repubblicani e i sindacalisti rivoluzionari, i vociani... D'Annunzio diventa il loro nume, il grande ispiratore». Sergio Romano invece ha chiuso il cerchio prendendo in esame la «questione adriatica» e il d'Annunzio che continua la sua personale guerra.

Oggi invece le “celebrazioni” dannunziane sono più pop. Ci sarà la festa, per salutare le nuove opere d'arte e i nuovi documenti acquisiti dal Vittoriale.

Stamattina in piazzetta Dalmata a Gardone Riviera, ci sarà una festa in cui i cannoni, mitra, fucili e mitragliatrici conservate al Vittoriale saranno esposti colmi di fiori (il pubblico è invitato a portarne ancora).

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