Cultura e Spettacoli

Dal rigattiere di parole: Stentoreo

È un aggettivo che si riferisce soprattutto al volume della voce o alla solennità di un discorso

Dal rigattiere di parole: Stentoreo

È un aggettivo che si riferisce soprattutto al volume della voce o alla solennità di un discorso. Stentòreo significa potente, tonante, tonitruante, e il suo tono aulico gli attribuisce quasi sempre sfumature d'ironia. Sténtore è il sostantivo che indica una persona di voce energica e rimbombante. Si tratta di un'antonomasia, poiché Stentore fu un soldato greco che partecipò alla guerra di Troia, citato da Omero nell'Iliade. Stentore aveva una particolarità: una voce possente quanto quella di cinquanta uomini, fortissima, terribile quando intonava il grido di guerra. La stessa Era (Giunone per i romani) quando volle esortare i greci alla battaglia prese le sembianze e il grido di Stentore, che aveva come epiteto quello di “voce di bronzo”. Ma questi, troppo sicuro di sé, osò sfidare Ermes (Mercurio), l'araldo degli dei, a chi gridava più forte. La gara fu vinta da Ermes, e Stentore per la sua arroganza fu ucciso. Morale: provocare chi è più potente è sempre un bel rischio.

Deriva sempre da Stentore l'aggettivo Stentorofonico, rintracciabile in vari vocabolari dell'Ottocento; la “tromba stentorofonica”, detta anche “tromba parlante” o “porta-voce” non era nient'altro che il nostro megafono. Stentorofonico significa, per il Manuzzi, “altosonante”. Come ci ricorda l'inglese Ephraim Chambers nella sua “Ciclopedia ovvero dizionario universale delle arti e delle scienze” tradotta in Italia nel 1754, “il corno stentorofonico di Alessandro il Grande è famoso; con quello egli poteva dar ordini al suo esercito nella distanza di cento stadj; il che è più di dodici miglia inglesi”. Thomas Edison, molti secoli più tardi, sperimentò un ingegnoso strumento di telefonia ad aria attraverso un sistema di imbuti in cartoncino capaci di comunicare a un paio di chilometri.

Stentore è anche un genere scimmie-urlatrici americane che prende il nome proprio “dalla voce robusta” di questi animali (Cardinali Borrelli).

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