Cultura e Spettacoli

Romanzi «seriali» figli di tv e grande letteratura

E se fosse una serie tv? «Sarebbe Black Mirror , che ha episodi che stanno in piedi da soli pur facendo parte di un ragionamento comune». Così il neoeditore Alberto Ibba definisce «Le Stagioni» di NN, neonata casa editrice milanese (da subito anche in ebook) esordiente al Salone di Torino che ha deciso di sostituire le classiche collane con le «serie», ispirate alla tendenza più amata da chi non amava la televisione. «Noi, appartenenti alle generazioni dai 50 in giù - dice Ibba -, siamo appassionati di serialità televisiva e abbiamo voluto trasferire il format seriale sul piano editoriale».

Per farlo, la squadra di NN - formata anche da Eugenia Dubini, che la presiede, e Gaia Mazzolini, direttore editoriale - punta sulla creazione di diversi contenitori che permettano ai lettori di riconoscere i temi e di affezionarsi al plot costruito dai collegamenti esistenti tra vari romanzi. La serie portante - ovvero la «Stagione» che si apre e si chiude di anno in anno - è l'espressione di un laboratorio permanente. Nel 2015 il filo conduttore sarà l'identità nel contemporaneo, secondo trasformazioni, conflitti, ruoli, generi. I primi «episodi» sono i romanzi di Jenny Offill, Sembrava una felicità (pagg. 164, euro 16, trad. di Francesca Novajra) e di Claire North, Le prime quindici vite di Harry August (pagg. 384, euro 18, trad. di Valentina Daniele). In gioco l'identità di una donna spezzata tra il mondo della scrittura e quello della quotidianità per la Offill e l'identità frammentata in molte vite che attraversano il '900 nel giallo fantascientifico della North.

Ma i contenitori sono più di uno. Tra le uscite di debutto di NN c'è Benedizione di Kent Haruf (pagg. 280, euro 17, trad. di Fabio Cremonesi), primo di tre romanzi che diventano una «trilogia della pianura». Haruf, considerato uno dei più grandi autori americani viventi fino alla sua scomparsa nel 2014, è stato paragonato a Faulkner e McCarthy. «Non è un caso se abbiamo scelto la sigla NN, ovvero nescio nomen , con cui venivano indicati gli orfani o i “figli di nessuno” - spiega Ibba -. Le nostre scelte vogliono avvicinare i lettori a un approccio narrativo poco noto da noi, e dare un padre, ovvero un editore, a titoli altrimenti mai tradotti». Benedizione , ambientato a Holt, Colorado, come gli altri due romanzi di Haruf narra dell'ultima estate di Dad Lewis nell'America profonda in cui la comunità vince sul singolo e il peso di un segreto può cambiare molte vite. «Un amante di serie tv di alta qualità come House of Cards e True Detective - prosegue Ibba - dovrebbe riconoscere non solo il fil rouge che lega i nostri titoli, ma la nostra voglia di costruire un mondo, di essere parte di un discorso collettivo. Un po' come fece il catalogo Adelphi». Il mondo in questione si crea anche con la presenza forte in Rete grazie a un sito (nneditore.it) che prevede contenuti originali: le schede dei «lettori» incaricati dei romanzi poi pubblicati, gli scrittori raccontati dai loro traduttori o attraverso contributi video, i blog dei personaggi dei romanzi stessi - come Gemma Ranieri, eroina della serie eco-thriller di Stefania Divertito - e le colonne sonore create per ogni titolo e subito fruibili con un account spotify. Il songbook di Haruf a esempio prevede Dead of Winter degli Eels, Paris, Texas di Ry Cooder e Philip Glass. Per ogni brano sono suggerite pagine del libro da abbinare.

Al fedele di serie tv, nonché cinefilo, è rivolto anche «ViceVersa», curato da Gian Luca Favetto: i sette vizi capitali e le sette virtù oggi, interpretati in modo trasgressivo e polemico da romanzi brevi, scritti su commissione da autori italiani noti come Tommaso Pincio e Rosa Migliasso, in uscita in questi giorni, o Antonella Cilento ed Elisabetta Bucciarelli, previsti per la rentrée di settembre.

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