Cultura e Spettacoli

Salone, il Pd e i 5S si alleano: "Cacciate l'editore fascista"

Il Comune e la Regione contro la casa editrice AltaForte, da giorni nella bufera: "Rescindere il contratto per lo stand"

Salone, il Pd e i 5S si alleano: "Cacciate l'editore fascista"

Dopo le polemiche, Comune di Torino e Regione Piemonte cedono alle pressioni della sinistra indignata per la presenza al Salone del Libro della casa editrice AltaForte, il cui proprietario è ora accusato di apologia di fascismo.

La Città di Torino guidata dal Movimento 5 Stelle e la Regione governata dal Partito democratico ha infatti chiesto all'associazione "Torino, la città del libro", al Circolo dei Lettori e al Comitato di indirizzo del Salone del Libro che organizzano la manifestazione, di rescindere il contratto con la AltaForte (per cui già nelle scorse ore era stato spostato lo stang). "Alla luce della situazione che si è venuta a creare, che rende impossibile lo svolgimento della prevista lezione agli studenti di Halina Birenbaum, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, e alla forti criticità e preoccupazioni espresse dagli espositori in relazione alla presenza e al posizionamento dello stand di AltaForte", dicono le due istituzioni, "È necessario tutelare il Salone del Libro, la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento di una manifestazione seguita da molte decine di migliaia di persone".

Nei giorni scorsi sia il sindaco Chiara Appendino che il governatore Sergio Chiamparino avevano sottolineato come non si potesse impedire la presenza dell'editore alla manifestazione. Ma nelle scorse ore proprio loro hanno firmato un esposto contro Francesco Polacchi, finito poi indagato per apologia di fascismo.

E in serata è arrivato l'annuncio che il contratto è stato rescisso.

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