Cultura e Spettacoli

Seconda guerra mondiale, recuperato il caccia inabissato davanti a Porto Venere

Il Reggiane 2000 «Falco» era precipitato in mare per un'avaria nell'aprile del 1943. L'operazione è stata effettuata a titolo gratuito dalla società impegnata nel recupero della Costa Concordia. Ora il velivolo sarà restaurato ed esposto a Vigna di Valle, nel museo dell'Aeronatica militare

È stato recuperato il relitto dell'aereo da caccia della Regia Aeronautica Reggiane 2000 affondato al largo di Porto Venere (La Spezia) durante la Seconda guerra mondiale. Il velivolo, pilotato dall'allora ventisettenne spezzino maresciallo Luigi Guerrieri, medaglia d'argento al valor militare, ammarò il 16 aprile 1943 a causa di un'avaria al motore.
Il Reggiane 2000 detto «Falco», realizzato dall'azienda emiliana controllata dalla Caproni, compì il primo volo nel 1939 e fu impiegato marginalmente dalla Regia Aeronautica, che nella Seconda guerra mondiale lo usò come aereo imbarcato (con decollo a catapulta) e come ricognitore marittimo. A differenza dei suoi «concorrenti» Fiat G50 e Macchi 200, però, il Reggiane 2000 ebbe un buon successo commerciale all'estero. Fu acquistato in 60 esemplari dalla Svezia e in 70 dall'Ungheria (dove poi fu anche costruito su licenza) e utilizzato dalle rispettive aeronautiche militari.
Tornando al recupero dell'esemplare inabissato nelle acque di Porto Venere, dopo tre giorni di attività preparatorie, la società Micoperi ha proceduto al recupero del relitto che ora, grazie al concorso di diverse amministrazioni dello Stato, potrà essere restaurato ed esposto nel Museo Storico dell'Aeronautica militare di Vigna di Valle. Il telaio su cui è posizionato il velivolo sarà trasbordato su una chiatta, messa a disposizione dalla Marina militare, per il successivo trasferimento presso la base logistica dell'Aeronautica militare di Cadimare, dove saranno compiuti i primi interventi di «desalinizzazione» del relitto che era stato localizzato per la prima volta nell'aprile dello scorso anno dai palombari «antimine» della Marina militare della Spezia durante un'esercitazione.
Il desiderio del ministero della Difesa di recuperare il velivolo, per il successivo restauro e la esposizione al museo di Vigna di Valle, era sino ad oggi rimasto frustrato per gli elevati costi dell'operazione. Recentemente, tuttavia, contatti tra lo Stato Maggiore Aeronautica e Silvio Bartolotti, amministratore delegato della Micoperi, - società leader mondiale nel settore impegnata nel recupero di nave Concordia - hanno portato alla decisione della stessa Micoperi di provvedere al recupero a titolo gratuito.


Nei giorni scorsi, con ispezioni subacquee compiute con una speciale telecamera filoguidata (cosiddetto «ROV») e dai sub della Micoperi, il relitto è stato ispezionato e si è quindi proceduto alle operazioni di «sorbonatura» del fondale marino in prossimità della fusoliera e al posizionamento del velivolo su una struttura piana, precedentemente realizzata dalla società Micoperi, che è stata poi sollevata dal fondale con una gru (evitando così di sottoporre a pericolose trazioni la fragile struttura del relitto) e posizionata a bordo del pontone.

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