Cultura e Spettacoli

Sgarbi racconta le più belle immagini sacre del Rinascimento

A partire da domani, ogni domenica pubblicheremo all'interno del quotidiano due pagine dedicate ai più grandi capolavori della pittura religiosa cinquecentesca, spiegati e raccontati dal più irriverente dei critici d'arte italiani

Sgarbi racconta le più belle immagini sacre del Rinascimento

Il sacro e l'arte. Uno dei rapporti più tormentati della storia. Basti pensare a tutte le volte che le religioni sono diventate iconoclaste, come il cristianesimo bizantino nell'VIII secolo o l'Islam, lungo quasi tutta la sua storia. Perché nulla trasmette o minaccia il divino più della sua immagine, della sua rappresentazione. E in nessuna epoca della cultura occidentale il rapporto tra religione e immagini è stato così forte come nel Rinascimento. Infatti gli artisti riprendono in pieno le forme classiche dopo la frattura medievale in una ideale continuità con il mondo antico. Ereditano dall'arte classica l'armonia tra la bellezza dell'uomo e la natura. Mettono in scena, mutuandolo dal platonismo il rapporto sublime tra l'uomo e Dio, tra ragione e fede. Ovviamente non senza tensioni, fratture, ritorni gnostici.

Ecco che allora Il Giornale per accompagnare il lettore attraverso questo incredibile fermento culturale ha scelto un cicerone d'eccezione: Vittorio Sgarbi. A partire da domani, ogni domenica pubblicheremo all'interno del quotidiano due pagine dedicate ai più grandi capolavori della pittura religiosa cinquecentesca, spiegati e raccontati dal più irriverente dei critici d'arte italiani.

Sfileranno così davanti al lettore: La tempesta di Giorgione (1505-1508 ca), Tiziano (o Giorgione), il Concerto campestre (1510, nella foto in alto); L'estasi di santa Cecilia (1514) di Raffaello; Il Noli me tangere di Timoteo Viti; la Pietà di Sebastiano del Piombo (1516-1517); l'Assunta (1516-1518) di Tiziano; il Tondo Doni di Michelangelo (1506-1508 ca); gli affreschi della volta della cappella Sistina sempre di Michelangelo; Madonna di San Girolamo di Correggio (1528) e la Madonna dal collo lungo (1534-1540) del Parmigianino. E domenica 1° dicembre ci saranno quattro pagine speciali dedicate alla Madonna di Foligno di Raffaello Sanzio che, concessa dai Musei Vaticani, sarà esposta a Milano nella Sala Alessi di Palazzo Marino.

Un appuntamento monografico con la grande arte che si rinnova per il sesto anno consecutivo e che nel 2012 è stato il più visitato d'Italia, il trentesimo nel Mondo.

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