Cultura e Spettacoli

Turismo, i geoparchi regalano all'Italia un'eccellenza mondiale

Con 8 grandi aree protette il nostro Paese è prima in Europa e seconda nel mondo. E per la prima volta ospita il congresso mondiale, giunto alla 12esima edizione. Dal 4 al 7 settembre scienziati, amministratori pubblici, protezione civile e assicurazioni si confronteranno ad Ascea (Salerno)

L'Italia ha perso posizioni nella graduatoria mondiale del turismo, dove vent'anni fa era la prima meta del pianeta e ora galleggia a malapena nelle prime 4/5 posizioni, ma almeno un'eccellenza l'ha conservata: quella dei geoparchi. Sono 92 in tutto il mondo e il nostro Paese, grazie alla varietà del suo paesaggio e a una grande ricchezza geologica, ne ha otto. Che sono i parchi dell'Adamello-Brenta (Trentino), di Beigua (Liguria), delle Alpi Apuane e delle Colline Metallifere (entrambi in Toscana), del Cilento e Vallo di Diano (Campania), delle Madonia e di Rocca di Cerere (entrambi in Sicilia) e il Parco geominerario della Sardegna. Grazie a questi parchi l'Italia si piazza al primo posto in Europa, insieme alla Spagna, e seconda al mondo dopo la Cina che ne ha 27. I «gioelli» in questione sono aree protette che vogliono coniugare il patrimonio geologico con le attività economiche capaci di garantire uno sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale. E quest'anno, per la prima volta, l'Italia ospita il congresso mondiale dei geoparchi, arrivato alla dodicesima edizione.
Lo scenario del meeting - dal 4 al 7 settembre - sarà Ascea (in provincia di Salerno), una delle perle del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, che con i suoi 160 geositi non è una scelta casuale. Ascea è un centro turistico e circonda il Parco archeologico dell'antica città greca di Elea, la Velia romana che fu culla della filosofia e della civiltà occidentale (patria di Parmenide e Zenone), entrato di recente nel patrimonio mondiale dell'Unesco.
Saranno 259 le delegazioni straniere partecipanti, provenienti da 40 Paesi; 75 quelle italiane. Fra gli oltre 400 partecipanti - delegati, autorità fra le quali il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, presidenti dei geoparchi di tutto il mondo - che si confronteranno soprattutto su cambiamenti climatici e geoconservazione, geoturismo, spicca la partecipazione di quello che è considerato il più grande vulcanologo vivente ed esperto in terremoti, il giapponese Nakada Setsuya. Un'altra presenza di grande rilievo è quella di Patrick Mckeever, direttore delle Scienze della Terra dell'Unesco, l'organizzazione dell'Onu che entro l'anno dovrebbe riconoscere per i geoparchi un programma ufficiale assimilato in tutto e per tutto alla lista del Patrimonio naturale e culturale dell'Umanità e al circuito delle riserve Man & Biosphere.
Conferenze e ricerche inedite saranno protagoniste durante i quattro giorni nel Cilento, occasione di confronto interdisciplinare su temi importanti anche dal punto di vista economico. Obbiettivo prioritario quello di individuare strategie a livello mondiale per sensibilizzare autorità e opinioni pubbliche, sin dalla scuola, sui geo-rischi e su come prevenirli e affrontarli. Tenendo conto che negli ultimi due decenni i morti e i costi provocati dai disastri naturali e ambientali sono aumentati drasticamente. E che gli scienziati, i responsabili politici, le compagnie di assicurazione, gli esperti nella gestione dei disastri, e il pubblico, hanno poche occasioni per confrontarsi a livello mondiale su temi che li riguardano da vicino ma rispetto ai quali hanno approcci molto diversi.


Il 5 settembre saranno annunciati i nomi dei nuovi geoparchi che verranno inseriti nella Lista Europea e in quella globale sotto l'egida dell'Unesco.

Commenti