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Il curriculum di Malinconico: una lunga carriera nello Stato

E' durato poco più di un mese l’incarico di Malinconico come sottosegretario alla presidenza del Consiglio

Il curriculum di Malinconico: una lunga carriera nello Stato

Di certo il curriculum di Carlo Malinconico è ben più lungo del suo incarico nel governo Monti. Infatti Malinconico è stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all'editoria, per poco più di un mese, giusto il tempo di essere travolto dallo scandalo che lo vede al centro di un suggiorno extra lusso nell'Argentario, offerto, a sua insaputa, dal costruttore Francesco De Vito Piscitelli, già indagato nell'inchiesta sugli appalti del G8 all'Aquila.

Per poter ricoprire il ruolo di sottosegretario Malinconico aveva dovuto rinunciare a una sfilza di cariche, tra cui: la guida della Fieg; il ruolo di presidente di Audipress; di consigliere di amministrazione dell’ANSA; di consigliere di Autostrade per l’Italia e di Atlantia. L’ex presidente degli editori si è dimesso, dopo un incontro a Palazzo Chigi con il Premier Mario Monti, affermando di "voler meglio difendere se stesso e insieme l’esecutivo, scosso dal suo primo scandalo".

A sessantuno anni il romano Carlo Malinconico Castriota Scanderbeg può vantarsi della lunga carriera da alto funzionario di Stato. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, è stato, giovanissimo, Avvocato dello Stato (1976-1985) e poi Consigliere di Stato (1985-2002), e si è poi dedicato alla carriera accademica (alla Scuola superiore dell’Economia e delle Finanze e, successivamente, nelle università di Udine e Roma 2, Tor Vergata).

Ma gli incarichi più prestigiosi sono arrivati all'interno delle istituzioni. Malinconico infatti è stato capo dell’ufficio legislativo del ministero delle Partecipazioni Statali (1990-92) e del ministero del Tesoro durante il governo tecnico di Lamberto Dini (1995-96); poi è stato capo del Dipartimento degli Affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio (1996-2001); prorettore della Scuola superiore dell’Economia e delle Finanze (2005-1006) e segretario generale della presidenza del Consiglio durante il governo Prodi (2006-2008).

Ha poi contributo nei rapporti con l’Unione europea e anche nel campo del diritto pubblico dell’economia e delle liberalizzazioni. Per quest’ultimo settore è stato anche membro della commissione di studio per l’analisi dei problemi riguardanti la privatizzazione degli enti di gestione delle società del sistema delle partecipazioni statali. Ha poi anche ricoperto la carica di consigliere giuridico dell’Autorità garante delle concorrenza e del mercato e dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Nel 2008 è stato nominato presidente della Fieg.

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