Roma

D’Alema, la polemica continua

L’assenza di Massimo D’Alema si è fatta notare alla presentazione del libro di Luca Riccardi Il problema Israele che si è tenuta martedì alla scuola ebraica di Roma. Il ministro degli Esteri era stato invitato all’incontro, e dopo l’annuncio di un sit in di protesta davanti alla scuola di Lungotevere, organizzato dagli ebrei romani che si sentono traditi dalle posizioni antisraeliane di D’Alema, quest’ultimo ha declinato l’invito (la motivazione ufficiale era l’incontro con il suo omologo iracheno che si è tenuto lo stesso giorno). Così lo ha sostituito Umberto Ranieri, presidente della commissione Esteri della Camera. Oltre a Riccardi, ospiti della serata moderata dall’assessore della Comunità ebraica Luca Zevi anche Pier Ferdinando Casini e il professor Marco Impagliazzo.
Al centro dell’incontro non sono stati né l’autore, né il libro di cui si doveva discutere. Il protagonista è stato il ministro assente, e invece di parlare del «Problema Israele» si è discusso ampliamente del «Problema D’Alema». Il presidente della Comunità ebraica romana Leone Paserman ha duramente criticato il ministro prendendo spunto da un documento del ’67 stilato dalla sezione esteri del Pci (riportato sul libro di Riccardi). Nel documento citato si parla in riferimento a Israele del «mito sionista della Nazione-razza» e Paserman ha notato come le posizioni di D’Alema in materia rispecchino ancora quelle tesi stilate all’indomani della guerra dei Sei Giorni, momento di svolta antisraeliana della sinistra.
Intanto la polemica sull’assenza di D’Alema è arrivata anche in Israele dove il giornalista Menachem Gantz gli ha dedicato ieri un editoriale sul quotidiano Ma'ariv intitolato «Criticare? Non in casa nostra». «Il ritiro di D’Alema di fronte alla possibilità di doversi confrontare con gli ebrei di Roma - scrive Gantz - ha creato l’impressione che il ministro sia restio ad accettare critiche». E a Roma già si prefigura la prospettiva di un prossimo incontro tra ebrei e D’Alema: Riccardo Pacifici, vice presidente della Comunità romana, ha infatti rinnovato l’invito al ministro.

«Questa volta però vorremmo concordare con D’Alema una serata impostata diversamente - sottolinea Pacifici -: un confronto sulla politica del governo sulla questione mediorientale».

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