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Dai "viola" offese al Colle. Di Pietro: non c'entro Il Pdl attacca: "Così si istigano altri Tartaglia"

Alla manifestazione Pd anche Rifondazione, Comunisti e il partito di Vendola. Il leader Idv: "Chiamata alle armi democratica". Ma vanno in scena slogan e cartelli contro Napolitano. Il premier: "Grottesco, si manifesta per la perdità di libertà quando è a noi che si cerca di togliere libertà di voto"

Dai "viola" offese al Colle. Di Pietro: non c'entro 
Il Pdl attacca: "Così si istigano altri Tartaglia"

Roma - La sinistra torna in piazza. Solite facce, soliti slogan. Ma questa volta nel mirino della sinistra, oltre al tradizionale Berlusconi, ci finisce anche il presidente della Repubblica. E non è l'unica novità. L'odio antiberlusconiano ha ricompattato Pd e comunisti. Una ricetta che, secondo i dati della Questura, non ha riscosso grande successo. Venticinquemila persone contro le 200mila previste dagli organizzatori. Richiamati dal Partito Democratico, promotore della manifestazione, sono accorsi infatti i sostenitori di altri partiti di sinistra come Rifondazione comunista, Sinistra e libertà, Comunisti italiani. Per la prima volta dopo molto tempo i militanti della sinistra ormai extraparlamentare sono in piazza insieme con il Pd. Un ritorno che, secondo Armando Cossutta (vice presidente dell’Anpi), "può rappresentare la base per una riaggregazione di tutte le forze politiche del centro sinistra". Una festa dell'Unità in centro Roma, con musica, balli e panini. "Rozzi, prepotenti, irresponsabili. Ci meritiamo di meglio", "L’unico modo per polverizzare l’avversario è rispettare le regole" sono solo alcuni degli slogan. Sul palco, dopo la musica, sono iniziati gli interventi dei leader politici, con Riccardo Nencini dei Socialisti italiani. Parleranno poi Antonio Di Pietro, Paolo Ferrero, Nichi Vendola, Angelo Bonelli e infine Pier Luigi Bersani.

Di Pietro chiama alle armi Antonio Di Pietro, appena arrivato in piazza del Popolo, ha subito sparato a zero: "Questa è una chiamata alle armi democratica". "I cittadini devono essere sempre più informati per andare alle urne con cognizione democratica. Il fenomeno Berlusconi è una anomalia tutta italiana, cresciuta grazie al sistema dell’informazione che è nelle sue mani". "Sta uccidendo la democrazia: ha ridotto all’impotenza il parlamento, gli organi di controllo e l’informazione. Tutto ciò che non ha comprato l’ha demonizzato. Questa piazza gli dice che è giunta l’ora della resa dei conti democratica. Lui sfida questa piazza e noi lo sfidiamo a partire dalle regionali, che sono soltanto il primo passo".

"Resistenza" "Siamo qui in piazza per ricordare ai cittadini che la resistenza si costruisce insieme, anche tra coloro che la pensano diversamente", ha proseguito. "In questa piazza più partiti si sono rimessi insieme - ha continuato - e questo significa che nei momenti di grande difficoltà ci si mette insieme, come fecero i nostri padri: democristiani, comunisti, repubblicani e socialisti. Allo stesso modo oggi noi ci mettiamo insieme, perchè prima liberiamo il Paese dal fascista e piduista Berlusconi e prima potremo tornare a governare nell’interesse di tutti".

"Liberarsi del despota" "Noi dell’Italia dei Valori oggi e da oggi non affronteremo altri argomenti se non quello di liberare il Paese dal despota Berlusconi". Lo ha detto, accolto da una ovazione della folla di Piazza del Popolo, Antonio Di Pietro. "Ci vuole da parte di tutti coraggio e umiltà - ha detto ancora Di Pietro - un atto di responsabilità che noi dell’Italia dei Valori prendiamo e che devono prendere insieme anche tutti gli altri partiti dell’opposizione per fare squadra, per dare vita all’alternativa". "Dobbiamo stare uniti - ha sottolineato Di Pietro - perchè la matematica non è un’opinione e dobbiamo vincere le elezioni: ora le regionali e poi le prossime politiche. Si tratta di vincere e di convincere, perchè se vinci e poi da Berlusconi si passa ai ’berluschinì non cambia davvero niente."

Ma la Bonino cita Gandhi "È arrivato il tempo della riscossa democratica", ha dichiarato Emma Bonino. "La nostra campagna non possiede Rai nè Mediaset, la nostra forza è in ogni singolo, in ogni cittadino che, anche se sconfortato, dice che non è questo il momento dello sconforto ma della riscossa democratica". La Bonino ha citato Gandhi, si è rivolta ai "cittadini, non sudditi", anche quelli di centrodestra: "Penso che siano molti tutti quelli che sentono l’esigenza di decoro istituzionale, di decenza, perchè di cittadini perbene ce ne sono tanti". La candidata alle regionali nel Lazio ha ringraziato le forze politiche che l’hanno sostenuta, "sono grata di essere candidata di tutti voi", e in particolare ha ringraziato Pierluigi Bersani: "Ne nomino uno solo, mi ha dato fiducia dall’inizio, non abbiamo fatto finta di essere uguali perchè la diversità può essere forza se non è contrapposizione". Infine, la Bonino ha messo in guardia: "Mancano due settimane al voto, temo molte trappole. Sentitevi tutti militanti come me, dipenderà molto da noi".

Bersani: "Cambiare legge elettorale" Poi, in chiusura, è stata la volta del leader del Partito Democratico Pierluigi Bersani. "Non è una lista in più che ci preoccupa, noi vinciamo lista o non lista". E, sempre su questo tema, ha sottolineato che Berlusconi ("detto Carnera che dovrebbe prendere la carriola e portare via un pò di macerie che sono lì all’Aquila da un anno") si è voluto fare le regole a uso e consumo: "Ha voluto farsi un vestito su misura salvo poi scoprire che era sbagliato perchè il sarto era ubriaco". "È la legalità - ha concluso Bersani - che ci preoccupa, sono le regole ma accettino un consiglio: la prossima volta le liste se la facciano fare dalla Protezione Civile"." Con l’attuale legge elettorale noi abbiamo deputati nominati e una maggioranza che risponde unicamente al governo. Dobbiamo ricordarci, dopo le regionali che quella legge dobbiamo cambiarla per ridare la possibilità ai cittadini di scegliere i loro rappresentanti", ha proseguito il leader dei Democratici. "Il capo del governo fa il capopopolo, il capopartito, il capolista, perfino il caporedattore del Tg, fa tutto fuorché il suo mestiere".

Vendola: "Oggi primo grande passo"
La manifestazione del centrosinistra a piazza del Popolo è "un primo grande passo per la ricostruzione del cantiere dell’alternativa". Lo ha detto il governatore della Puglia e leader di Sinistra ecologia e libertà, Nichi Vendola. "Il centrosinistra ritrova la propria piazza", aggiunge, "un popolo che ha vissuto troppo a lungo in una sorta di diaspora ritrova una relazione con la politica e con i partiti. Oggi siamo in grado di andare oltre la semplice denuncia del disfacimento provocato dal centrodestra, siamo all’inizio della costruzione di un racconto politico e culturale che è la proposta del centrosinistra al Paese".

Ferrero: "Movimento di massa conmtro Berlusconi"
"Il problema è di fare uscire dalla manifestazione di oggi un movimento di massa contro Berlusconi". Lo ha detto il segretario di Rifondazione Comunista e portavoce della Federazione della sinistra, Paolo Ferrero, alla manifestazione del centrosinistra a piazza del Popolo. "Dobbiamo spiegare le porcherie che il governo sta facendo su tutti i piani - ha sottolineato Ferrero - e rafforzare questo movimento di massa che vuole cacciare Berlusconi. Il problema va oltre le regionali e questa indignazione, questo orgoglio vanno resi quotidiani in tutte le città del Paese. Dovrebbe poi partire una campagna referendaria contro le leggi vergogna, da quelle sull’acqua al nucleare e all’attacco al lavoro. Bisogna abolire queste leggi con la partecipazione del popolo".

Il Colle nel mirino Come previsto non mancano gli slogan "scomodi" nei confronti di Giorgio Napolitano reo di avere firmato il decreto salvaliste. Molti giovani indossano la maglietta con la scritta "Pertini non avrebbe mai firmato" e su uno striscione è scritto "Nano e Napolitano datevi la mano". Diverse le macchie viola dei seguaci del Popolo viola, molti dei quali indossano una maglietta con la protagonista del celebre fumetto Mafalda che urla "Basta!".

Berlusconi: "In piazza per la libertà? Grottesco" "È grottesco che oggi si manifesti per la perdità di libertà quando è a noi che si cerca di togliere libertà di voto". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi commentando al Tg4 la manifestazione di oggi pomeriggio del centrosinistra a piazza del Popolo. "Io rispetto le manifestazioni di piazza che sono espressione incontestabile di democrazia, ma questa di oggi è davvero un aggregato stravagante e contraddittorio, con il solito Di Pietro ormai leader incontrastato della sinistra, che ha ammanettato insieme l’estrema sinistra, il popolo viola, il partito democratico di Bersani e i nuovi giustizialisti della Bonino. Ed è grottesco che sia questa ammucchiata a manifestare per la perdita della libertà, quando è proprio a noi che abbiamo la libertà nel nome e nel sangue, siamo il Popolo della libertà, è a noi che si cerca di togliere la libertà e financo la libertà di parlare al telefono".

Capezzone: "Così si istigano altri Tartaglia" "Occorre chiamare le cose con il loro nome. Le parole incendiarie, pronunciate ancora una volta in Piazza del Popolo dal signor Di Pietro contro Silvio Berlusconi, diffondono il seme dell’odio contro quello che viene presentato non come un avversario, ma come un nemico da abbattere. Ed è questa semina che può istigare altri Tartaglia". Lo ha dichiarato il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone. "Quando c’è chi alimenta un clima di odio politico assoluto e viscerale, poi può sempre venire fuori una mente debole che può pensare di passare ai fatti. È gravissimo che Bersani e Bonino si facciano trascinare su questa china", aggiunge.

Il Pdl: "Un flop"
"La manifestazione di oggi ha messo in chiaro che ormai l'opposizione tutta segue senza fiatare la linea politica dettata da Di Pietro", ha commentato Sandro Bondi, coordinatore del Pdl. "La manifestazione di oggi - ha aggiunto - ha un’ anomalia. Non s’è mai vista una manifestazione che vede insieme persone che hanno in comune solo l’antiberlusconismo. È di nuovo una manifestazione incentrata sull’odio", ha osservato Ignazio La Russa.

"La chiamata democratica alle armi contro il regime è stata un flop clamoroso: per forza, il regime non c`è e gli italiani non si lasciano ingannare" ha dichiarato Paolo Bonaiuti.


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