Cronaca locale

Dall’operetta a Piazzolla con i Pomeriggi Musicali

Milano vera città di classe scopre un poco in estate le sue bellezze nascoste, per concedere un po' di refrigerio agli accaldati milanesi ed ai coraggiosi turisti presenti. Quest'anno la stagione estiva a Palazzo Isimbardi propone una serie di concerti di prim'ordine che, cominciata il 27 giugno scorso, terminerà il 4 agosto. Appuntamento sempre alle 21.15, ingresso libero. Stasera è previsto un programma soft: si comincia con la Marcia Notturna di Boccherini, per proseguire con il carismatico Villa Lobos (concerto per fisarmonica e orchestra), e con Toledo e Bulgaria Wedding Dance di Moody. L'orchestra è quella dei Pomeriggi Musicali, su cui poggia l'intera Stagione estiva, per l’occasione diretta da Marco Zuccarini e l'armonica di Gianluca Littera.
I prossimi appuntamenti sono fissati per l’11 luglio con un programma particolarmente arioso e simpatico: musiche di Respighi, Telemann, Weber e Mozart. Sul podio Andrea Dindo, con Joel Imperial (viola)e Lorenzo Lumachi (fagotto).
Molto attesa è la serata dedicata all'operetta (18 luglio) che prevede brani tratti da Orfeo all'inferno di Offenbach, Il paese del sorriso di Lehar, Al Cavallino Bianco di Benatzky, Ballo al Savoy di Abrahms ed infine - non poteva mancare - La vedova allegra di Léhar. A dirigere l'Orchestra dei Pomeriggi Musicali ci sarà Mauro Roveri, autentica garanzia. Al suo fianco ecco il soprano bulgaro Stefania Kibalova, nonché il tenore Filippo Pina Castiglioni, la soubrette Elena D'Angelo, l'attrice caratterista Giada Bardelli ed il comico Matteo Mazzoli.
Il 4 agosto gran finale della breve ma intensa stagione con l'orchestra diretta da Paolo Miceli ed il sassofonista Pepito Ros. In programma musiche di Piazzola con il suo Tango suite, Pierami con Elegia, Ellington/Gerswhin con American stories e Howard Shore con le tre suites sinfoniche da Il Signore degli anelli.
Ed ora un accenno alla bella Milano di Palazzo Isimbardi, per far conoscere le pregevoli opere esposte, che spaziano dal XVII al XX secolo. Punto focale è l’Apoteosi del Tiepolo sul soffitto della sala Giunta. Nel Rinascimento, il luogo dove sorge oggi l’edificio pubblico era considerato il «giardino» di Milano e vi sorgevano abitazioni signorili di campagna.

Una di queste ville, ampliata e modificata nel corso del tempo, venne acquistata dalla Provincia di Milano per farne la sua sede istituzionale.

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