Cultura e Spettacoli

Danza: intervista-choc, «anoressica 1 su 5 ballerine della Scala»

Una confessione all'Observer di una delle star della compagnia di ballo rivela che anoressia e bulimia sono una costante tra le sue compagne

Mercoledì si apre la stagione de La Scala, a Milano, e da Londra, sul teatro, uno dei più antichi e più prestigiosi al mondo, cade una tegola pesante: una confessione all'Observer, il domenicale del Guardian, di una delle star della compagnia di ballo, Mariafrancesca Garritano, la quale rivela che anoressia e bulimia sono una costante tra le sue compagne. Una su 5 delle ballerine che conosce è anoressica e, proprio per questo, a suo giudizio molte di loro non sono in grado di avere figli. Dietro lo scintillante mondo del balletto, aggiunge la Garritano -che ha scritto anche un libro autobiografico, «La verità, per favore, sulla danzà- non è tutto rose e fiori e la pressione, le rivalità, i disturbi sono quelli dipinti in The Black Swan, lo psicodramma che ha regalato un Oscar a Natalie Portman. «Quando ero adolescente, gli istruttori mi chiamavano 'mozzarellà o 'gnocco cinesè davanti a tutti: limitai così tanto il cibo che le mestruazioni mi saltarono per un anno e mezzo, a 16 e 17 anni, e scesi a 43 chili». Secondo la Garritano, la stragrande maggioranza delle ballerine (7 su 10) non ha il flusso mestruale proprio per colpa di diete al limite: «Mangiavo una mela e uno yoghurt al giorno, affidandomi all'adrenalina per superare le prove». Il risultato è che «alcune vennero alimentate a forza in ospedale, altre colpite da depressione e sono in terapia ancora oggi. Io soffrii di gravi dolori intestinale e frequenti fratture ossee, dovute -credo - al tipo di dieta». C'è persino chi ha fatto alla riduzione del seno, pur di mantenere la figura esilissima. E anche adesso, sostiene la Garritano, «pare che non sia cambiato nulla. Troppo spesso le maestre sono ex ballerine frustrate che fanno agli altri quello che è accaduto a loro: i genitori pensano che le loro figlie siano in buone mani e perdono i contatti con le ragazze che instaurano una relazione religiosa con lo specchio degli esercizi, i loro insegnanti e il pubblico».

La Garritano, arrivata a Milano a 16 anni, dalla Calabria, dal 1998 nel Corpo di Ballo del teatro, dice di aver «valutato la possibilità di essere licenziata»: «Ma amo La Scala, ci tengo ed è per questo che spero che le cose possano cambiare».

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