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D'Attorre: "Compravendita senatori? I contatti ci sono..."

L'esponente della minoranza dem D'Attorre: "I colloqui con i senatori fuoriusciti di centrodestra non sono state delle disquizioni costituzionali. Alcuni puntano a posti di governo"

D'Attorre: "Compravendita senatori? I contatti ci sono..."

"Non ho parlato di compravendita ma immagino che i colloqui con i senatori fuoriusciti dal centrodestra non siano state fatte disquizioni costituzionali ma siano trattati argomenti che nulla hanno che fare con la riforma". Alfredo D'Attore, esponente della minoranza dem, chiarisce al giornale.it il suo pensiero sul confronto tra la maggioranza e l'opposizione in vista del voto sulla riforma del Senato.

Qual è allora il nodo del contendere?

Il tema è l'ingresso nella maggioranza di governo. Ci sono alcuni senatori che erano all'opposizione e che sperano di diventare sottosegretari. D'Anna, per esempio, ha definito la riforma "una fetenzia" ma la vota lo stesso per sostenere Renzi.

Ma non è legittimo che la maggioranza trovi convergenze anche con le opposizioni?

Qui non si sta parlando di un confronto con le forze politiche. Forza Italia, Sel, Fratelli d'Italia e i Cinquestelle hanno dichiarato che voteranno contro la riforma. Qui c'è un'opera di trasformismo dei singoli senatori. Se circa 1/4 dei senatori Pd si oppongono alla riforma e Renzi e la Boschi dicono che i numeri ci sono, allora vuol dire che è in atto una conversione trasformistica di alcuni senatori.

Eppure molti di questi senatori hanno già votato la riforma...

Sì, ma sarebbe bene che esplicitassero alla luce del sole la loro posizione se è diversa da quella del loro gruppo. Le riforme fatte a maggioranza non funzionano ma questa non convince neppure la maggioranza stessa e perciò si cercano forze sostitutive.

Se il Pd non dovesse trovare un accordo al suo interno, ci sarebbe un rischio scissione?

Sulla vicenda della Costituzione non ci sarà nessuna rottura se non ci sarà il richiamo alla disciplina di partito. Il banco di prova per il governo sarà la legge di stabilità.

Bisogna vedere si ci sarà una virata di rotta di centrosinistra con aiuti agli esodati e ai poveri oppure se ci saranno i soliti regali alle grandi imprese e tagli alla sanità e agli enti locali.

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