Cronaca locale

De Corato a Penati: follia affidare il centralino emergenza a inesperti

Il vicesindaco critica il presidente della Provincia per la proposta di far gestire a lavoratori socialmente utili le chiamate di gente disperata: "Ennesima boutade, serve personale con anni di esperienza"

Nuova polemica sulla sicurezza tra il centrodestra e la sinistra. «Come può pensare Penati di assegnare un compito così delicato e importante come quello di un centralino delle emergenze di polizia e carabinieri a un lavoratore socialmente utile che non ha esperienza per situazioni spesso disperate che si presentano?». Se lo chiede il vice sindaco, Riccardo De Corato, commentando la proposta del presidente della Provincia, Filippo Penati, di far svolgere a lavoratori precari compiti amministrativi in commissariati e comandi di polizia e carabinieri.
«Al centralino delle emergenze arrivano telefonate di persone disperate e spesso può bastare un secondo di esitazione per non evitare il peggio - continua De Corato -. Al centralino devono esserci persone che hanno anni e anni di esperienza perché sanno leggere la situazione e intervenire tempestivamente, non un lavoratore socialmente utile».
Quanto ai compiti amministrativi, De Corato spiega ancora che «il rilascio di passaporti o permessi di soggiorno sono mansioni molto delicate, che toccano dati sensibili e richiedono documenti con privacy. Come è pensabile che non sia un ufficiale di polizia giudiziaria a svolgerle?». Secondo il vice sindaco, insomma, questa è «l'ennesima boutade di Penati. Ne tira fuori una alla settimana. La scorsa volta c'era il corteo, proposta caduta nel più completo disinteresse, anche dei suoi stessi compagni di partito. Ora c'è questa dell'utilizzo dei lavoratori lsu: la fantasia a Penati non manca».
Infine De Corato ricorda che a Milano «per ogni tre militari in servizio c'è un carabiniere o un poliziotto.

In più, lo spostamento dei militari a presidio degli obiettivi sensibili ha permesso il recupero di altri uomini che sono a controllo del territorio».

Commenti