Mondo

Delitti d'onore, nel mondo fino a 20.000 vittime l'anno

Inchiesta Independent svela un massacro invisibile che arriva fino in Asia. I curdi iracheni, i palestinesi in Giordania, i pachistani e i turchi emergono come i gruppi dove questo tipo di delitti è più diffuso e accettato, ma a macchiarsi di questo crimine, dice il giornale, sono anche induisti e cristiani in un'ondata di follia e violenza contro le donne

Un «massacro invisibile», un crimine contro l'umanità che va avanti indisturbato da secoli: è così che al termine di un'inchiesta durata dieci mesi il quotidiano britannico The Independent definisce la piaga dei delitti d'onore che nel mondo farebbero fino a 20.000 vittime ogni anno. Il giornale ha setacciato gli archivi della stampa locale e raccolto le testimonianze di vittime e di associazioni in difesa delle donne e dei diritti umani in Giordania, Pakistan, Egitto, Gaza e Cisgiordania e raccolto un dossier di storie agghiaccianti, che a partire da oggi pubblica sulle sue pagine. I curdi iracheni, i palestinesi in Giordania, i pachistani e i turchi emergono come i gruppi dove questo tipo di delitti è maggiormente diffuso e accettato, ma a macchiarsi di questo crimine, dice il giornale, sono anche induisti e cristiani in un'ondata di follia e violenza contro le donne che negli ultimi decenni attraverso le comunità immigrate ha iniziato a coinvolgere anche i Paesi occidentali. Compilare statistiche accurate di questi delitti è pressochè impossibile: molti restano impuniti, o vengono classificati come suicidi. Nel 2006, le autorità nell'area curda del sud-est dell'Anatolia registravano che più di una volta al mese una donna tentava il suicidio per ordine della famiglia. Quelle che rifiutavano venivano lapidate, uccise a colpi di pistola, sepolte vive o strangolate. «Talmente orribili sono i dettagli di questi delitti 'd'onore, talmente tante sono le donne che sono state uccise - afferma il giornale - che la storia di ciascuna di loro rischia di trasformare l'orrore in banalità». Eppure l'Independent procede a fare proprio questo, a selezionare a caso le tragiche storie di queste donne, una per una uccisa per difendere il presunto onore della loro famiglia. Ed è così che emerge la storia di Medine Mehmi, una ragazzina turca di 16 anni, legata e sepolta viva sotto la stia dei polli dal papà e dal nonno, colpevole di «aver fatto amicizia con dei ragazzi» e quella di Aisha Ibrahim Duhulow, un'adolescente somala lapidata all'età di 13 anni perchè era stata violentata da tre uomini. L'orrore continua con la storia agghiacciante di una giovane pachistana, fatta a pezzi dalla sua famiglia mentre stava dando alla luce il secondo figlio illegittimo. Il neonato non aveva nemmeno finito di uscire dalla pancia della donna ed il corpo senza vita del primogenito era stato trovato insieme a quello degli altri due.

E così via, in diverse pagine che offrono una carrellata difficile da dimenticare.

Commenti