Controcorrente

Design e arredi originali e il Settebello è pronto a ripartire

Recuperato il progetto di Giò Ponti in arrivo i soldi per il restauro

Alla Fondazione Fs appartiene anche il Settebello, uno dei treni più belli realizzati in tutta la storia delle ferrovie, arrotondato, aerodinamico, spaziale; l'unico con una veranda in testa, per offrire ai passeggeri la prospettiva delle rotaie e far percepire il brivido della velocità. Un treno di lusso, 190 posti di sola prima classe, costruito in tre modelli, inaugurato all'inizio degli anni Cinquanta, l'ultimo in esercizio fino al 1992.

Allora il lusso non era l'aereo, erano i velluti di quelle gigantesche poltrone, nelle quali si viaggiava eleganti e leggeri, perchè la valigia veniva signorilmente affidata al personale e stava nella carrozza bagagliaio. Era un treno diverso, opulento, scenografico. Andava a 160 chilometri all'ora, che poi furono portati a 200: velocità rilevante per il periodo ma pur sempre la metà di un Frecciarossa 1000. Fu costruito alla Breda di Sesto San Giovanni e diventò l'ammiraglia dei treni italiani, classificato come TEE, Trans Europe Express. Per il restauro dell'unico Settebello superstite, un vero vanto delle Ferrovie italiane, i fondi sono stati messi a disposizione dal ministero dei Beni culturali, e a giorni partirà la gara che entro 24 mesi porterà il treno alla sua configurazione originaria. Poi sarà utilizzato in tutta Italia come treno charter di lusso.

Già vent'anni fa il Settebello fu oggetto di un intervento: davvero funesto, purtroppo. Fu riallestito con materiale di basso livello qualitativo recuperato da altri treni, suddiviso in due classi, oltraggiato nella sua sfarzosità. Oggi tornerà com'era. «Grazie agli archivi storici affidati alla Fondazione spiega il direttore Luigi Cantamessa è stato possibile risalire ai disegni originali che portavano la firma illustre di Gio Ponti e Giulio Minoletti, e gli arredi saranno ricostruiti esattamente com'erano, rispettando un vero monumento del design milanese dell'epoca». Qualche cosa cambierà: con una obbligata concessione ai tempi sarà dotato di collegamento wi-fi e di aria condizionata a regolazione elettronica, cose che nel 1952 non erano pensabili.

Insieme al Settebello, tornerà sui binari anche il gemello Arlecchino, costruito in quattro esemplari per le Olimpiadi di Roma del 1960: ne resta uno, anch'esso violentato vent'anni fa da una ristrutturazione orribile, che ora sarà cancellata. Nel mese di settembre del 2018 uscirà da una profonda revisione e riprenderà orgogliosamente a sfrecciare. Tornerà a correre l'anno prossimo anche l'Etr 200, detto Vipera, costruito negli anni Trenta, che nel 1939 battè ogni record mondiale di velocità con i suoi 203 chilometri all'ora tra Pontenure e Piacenza. Il treno, anch'esso costruito dalla Breda, fu inviato all'Esposizione universale di New York del 1939.

PStef

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