Stile

Dessimis, Pinto Grigio da impazzire

L'estate (anche questa così triste) ha ancora qualche gioia da regalarci. E i vini possono accompagnarci in questi momenti, specie quelli bianchi che - al netto di qualche recente apertura al tema dei rossi serviti piacevolmente freschi - restano gli specialisti di stagione.

Una delle regioni più vocate da sempre è il Friuli, che magari non va più di moda come negli anni Novanta ma, credeteci, è ancora in grado di sorprendere. Come con le elegantissime etichette di Vie di Romans, nata negli anni Ottanta dall'esperienza della famiglia Gallo e che ha raggiunto la vera messa a fuoco nei primissimi anni Novanta, quando si decise di fare uscire sul mercato i vari «cru» di bianchi due anni dopo la vendemmia.

La batteria dei bianchi VdR è di stupefacente qualità e compattezza. Una batteria di campioni tra i quali davvero si fa fatica a scegliere. A noi dell'annata 2016 è piaciuto moltissimo il Pinot Grigio Dessimis, quasi un orange wine per il colore ramato e la strabordante personalità. Un vino sapido, equilibrato, armonioso, destinato a durare per diversi anni (più di quanto normalmente ci si attenda dai bianchi) e a fare innamorare gli estimatori dei vini poco convenzionali.

Più prevedibile ma non meno affascinante il Piere, un Sauvignon che viene elevato otto mesi sui lieviti e affina dieci mesi sui lieviti: tropicale, setoso, esaltante.

Altro Sauvignon il Vieris, ricco di erbe aromatiche e capace come pochi di interpretare l'aspro terroir friulano, mentre due sono le etichette di Chardonnay, tra le quali spicca il raffinatissimo Ciampagnis - che fa solo acciaio - al naso ricco di frutta candita e in bocca avvolgente e carezzevole.

Nota finale per il Flors di Uis, unico blend della nostra carrellata: 45 per cento di Malvasia Istriana, 40 di Riesling renano e 15 di Friulano (quello che non si può più chiamare Tocai).

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