Politica

Dietro ai giovani finiani c'è la mano di Bocchino

Ad Aversa due sole società gestiscono tutto il marketing del partito. Entrambe sono gestite da amici della persona che ha registrato il marchio del movimento. A spartirsi il business sono sempre gli stessi, tutti militanti molto vicini a Bocchino. Viaggio nella galassia casertana del Fli

Dietro ai giovani finiani c'è la mano di Bocchino
Napoli - "I miei uomini chiave? Gianmario Mariniello, il mio braccio destro. Luigi Di Gennaro, il mio addetto stampa. Dino Carratù, l'addetto all'organizzazione. Angela Petruccione, la segretaria politica. E poi Simona. Simona Carfoli. È la mia segretaria, saranno vent'anni ormai". A disegnare la galassia di potere che gravita attorno a Italo Bocchino è lo stesso falco di Futuro e Libertà (ora vice segretario unico del partito) in un'intervista al Corriere del Mezzogiorno. Una galassia che, però, non si limita alla politica campana, ma che allunga i propri tentacoli anche sul marketing legato al partito e, in particolar modo, a Generazione Italia.

Il primo ad andare a fondo agli intrecci che tengono insieme i fidati di Bocchino è stato L'Occidentale. Il quotidiano online della fondazione Magna Charta diretto da Giancarlo Loquenzi ha avuto il coraggio di scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora svelando un fitto connubio che lega la politica al business dei gadget futuristi. Già a Bastia Umbra sui banchetti futuristi erano apparsi i primissimi articoli di propaganda. Aveva fatto il giro dei quotidiani la maglietta con la scritta "Che fai mi cacci?": immortalava un Fini in stile Andy Warhol alla direzione del Pdl. Dietro a tutto questo business ci sono due società di Aversa, città del Casertano sotto l'egida di Bocchino e del responsabile del movimento giovanile futurista, Gianmario Mariniello. Lo stesso Mariniello che ha registrato il logo di "Generazione Futuro".

La registrazione del marchio "Il marchio in oggetto riproduce una impronta a colori sostanzialmente circolare. Si notano perifericamente delle porzioni di una corona circolare costituite da strisce arcuate di colore bianco, rosso e verde. Nell'impronta si nota un cerchio di colore verde all'interno del quale è riprodotta la dicitura 'Generazione futuro' scritta in bianco su sfondo blu". Basta fare un giro all'Ufficio brevetti e marchi del ministero allo Sviluppo economico per capire che dietro al logo c'è ancora una volta quel Mariniello che sabato scorso guidava i giovani del Fli in marcia sul Giornale.  Insieme alla domanda di registrazione sono riportate in modo dettagliato decine di usi commerciali del marchio. Dai gadget all'organizzazione di eventi sportivi, dalle bandiere alla "promozione della vita sociale della nazione". Solo all'ultimo punto, infatti, è menzionato anche l'uso politico. Risulta alquanto singolare che a registrare il simbolo non sia il comitato promotore del movimento - magari costituito in associazione - bensì a una "persona fisica" che ha stretti contatti con i proprietari delle società che vendono i gadget del partito. Dal logo al business, infatti, il passo è troppo corto.

Le due società coinvolte "Le sorprese - avvertiva L'Occidentale - arrivano quando dal sito (di Generazione Italia, ndr) si viene indirizzati sulle pagine web di società, l'una responsabile degli ordini, l'altra concessionario esclusivo del marchio Generazione Italia". Anche qui, basta un controllo alla Camera di Commercio di Caserta per verificare il tutto. Il sito www.generazioneitalia.it  è registrato a nome di Agostino Armando Carratù per conto della Ita2020 srl. Guarda caso quest'ultima (www.ita2020.it) è una società di commercio elettronico la cui sede legale ad Aversa coincide (dopo una rapida verifica su Facebook) con l'abitazione di Carratù. Stesse verifiche per lo shop di Generazione Italia. Sebbene la pagina di "termini e condizioni" non sia più disponibile, è comuqnue consultabile recuperandola dalla cache di Google. E si legge: "Stai acquistando da www.futuroelibertashop.it by Ita2020 srl (concessionario esclusivo)". L'indirizzo è sempre lo stesso. Per capire il legame tra Mariniello e Carratù bisogna fare un salto indietro di alcuni anni, quando cioè i due militavano nello stesso circolo "Barry Goldwater" di Azione Giovani prima e di Alleanza nazionale poi. Numerose le foto che li immortalano insieme ad Atreju. Ma quei tempi ormai sono andati. Ora lavorano entrambi al gruppo di Futuro e Libertà a Montecitorio. Nella stessa galassia gravita la Novezeri srl con sede legale a Carinaro (in provincia di Caserta). Anche in questo caso, dopo un rapido consulto alla Camera di Commercio, la società in questione risulta amministrata da Antonio Cristiano, proprietario della 3C Group srl che invece si occupa di grafica pubblicitaria, stampa digitale, affissione di grandi formati e così via. Tra i proprietari figurano anche Giuseppina (sorella di Cristiano) e Gianluca Riccio che risulta essere anche il proprietario della CollingCast (una nuova società che sta per essere lanciata ma che già vedeva il proprio logo un po' dappertutto all'ultimo congresso del Fli). Come già Carratù e Mariniello, anche Cristiano ha calcato lo stesso percorso politico da Azione giovani a Futuro e Libertà.

Il beneficio del dubbio Consultando le visure legali delle società non è tuttavia possibile risalire ai termini contrattuali né, come aveva evidenziato L'Occidentale, "secondo quali criteri siano state selezionate". "Si tratta di una scelta di tipo privatistico - si legge - e non abbiamo motivo di dubitare che il tutto sia corrisposto a principi di convenienza e trasparenza".

Eppure, dopo la pubblicazione di questo primo articolo, sono stati numerosi i lettori del Giornale che hanno scritto alla redazione sollevando dubbi su ipotetici conflitti di interesse.

Commenti