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La difesa tradisce l'attacco non aiuta e l'Inter riaffonda...

A Marsiglia gira tutto storto per i nerazzurri: Julio Cesar incassa il 18° gol in un mese. Sneijder delude ancora. Partita povera, francesi mediocri

La difesa tradisce l'attacco non aiuta e l'Inter riaffonda...

Quasi da incubo. L’Inter continua a perdere (sesta sconfitta su 7 partite), neppure avesse un conto in sospeso con la fortuna e sia destinata a scontarlo. Stavolta è doccia fredda, che più fredda non si può dopo aver giocato una partita grigia e prudente. Inutile pensare che l’allenatore abbia colpe, se i suoi difensori più esperti (Lucio smorza, Chivu si perde il gol-man) si perdono Andrè Ayew all’ultimissimo minuto. Ayew è fra l’altro il figlio di Abedi Pelè (uno dei due: l’altro è Jordan), quello che giocava nel Toro eppoi nel Marsiglia. Un pizzico di vecchia Italia (i figli di Pelè e Deschamps) mettono in ginocchio il calcio nostro con un’idea all’italiana: sfruttare l’ultimo spizzico di tempo per il colpo da ko. La Champions gira male, male. Moratti non è potuto scappare, ieri sera stava in tribuna insieme a figlio e nipote, Figo in panchina, ma il problema continuano ad essere quelli che stanno in campo. Stavolta è un colpo basso della buona sorte, l’Inter aveva giocato una partita determinata, ma poco efficace in attacco. Più convinta e attenta in difesa, un’idea pazza per l’attacco con quei tre messi insieme in modo stravagante.

Attacco dell’Inter con soli tre gol (sulla carta) all’attivo, in questa stagione: uno a testa per Sneijder, Forlan e Zarate. Roba da roulette russa. E se Forlan ha provato subito a dimostrare la bontà della scelta (sua la prima occasione gol, deviata con bel riflesso dal portiere), gli altri due hanno ripresentato la solita carta d’identità: un minestrone di incompiute e pochi palloni decenti giocati per i compagni. Vada per Zarate che ha una testolina piccola, piccola ed ha trovato un tipo duro da passare come Azpilicueta, ma Sneijder poteva degnarsi di qualche colpo in più. Ranieri forse avrà sperato nell’alleanza con Van Basten. Quello che dice a Sneijder: «Pensa già agli europei, è poco professionale». E l’olandesino che gli ha cinguettato sul solito Twitter. «Non penso affatto agli europei, penso all’Inter». Allora dimostralo, è stata la ovvia conclusione del tecnico che l’ha messo in campo puntandoci le ultime fiches.

L’Inter è partita con grande attenzione a centrocampo, stretta nelle linee, rinsaldata in difesa dalla presenza di Samuel. Non a caso i primi interventi di Lucio sono stati degni della luna buona. I francesi hanno provato ad imporre il gioco, ma con la tipicità del loro Dna calcistico: gran movimento, tanto proporsi e scarsa pericolosità. Brandao ha visto brutta aria in area e si è spesso assentato.

L’Inter ha provato a giocare con contropiedi veloci, lavorato molto sulle fasce laterali. I tre d’attacco non proprio decisivi nel far male o nel far paura. Tanto di cappello invece ai due vecchioni, Cambiasso e Zanetti, che hanno mostrato a tutta la squadra come andava giocata questa partita. Tutti gli ex campioni del mondo, anche Maicon uscito a metà partita per un problema al ginocchio, hanno cercato di dare buone risposte. Sneijder invece si è comportato come la primadonna un po’ svagata: qualche colpo, un po’ di corsa ma suvvia: non guardatemi e non toccatemi.
Forlan ha cercato di adeguarsi al giocare dei vecchi campioni, Cambiasso ha provato a far breccia sulla sinistra ma i suoi assist non hanno mai trovato conclusioni degne dai compagni: un tiretto smunto di Zarate dopo 36 minuti gridava vendetta.

Chiaro che la partita non è stata proprio tra quelle da passare alla storia, figlia di due squadre imperfette e con diversi problemi. Marsiglia in difficoltà nel chiudere le azioni d’attacco: non a caso l’ultimo gol casalingo in Champions è stato segnato in settembre. Inter molto sporadica nel modo di provare a vincere. Strategie e difetti che si sono fatti anche più evidenti nella ripresa, quando l’Inter non ha mai trovato una azione pericolosa e l’Olympique ha creato il brivido con i colpi di testa di Ayew che ha sfruttato la vicinanza del nanetto Nagatomo. Fin a quell’ultimo secondo era andata bene. Poi difesa nerazzurra persa per un attimo, Marsiglia alla marsigliese.
Povertà calcistica e grigiore, al tirar delle somme tutta qui la sfida del Velodrome.

In Europa c’è tanto di meglio.

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