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Il dna conferma: è Bianchini lo stupratore seriale

Anche il secondo esame, quello richiesto dalla difesa del 33enne ragionere romano, conferma i primi risulati. C'è identità tra il profilo genetico dell'arrestato e i residui di dna trovati sul luogo di almeno tre stupri nei garage della Capitale. Probabile il giudizio immediato

Il dna conferma: è Bianchini lo stupratore seriale

Roma - Lo stupratore seriale è lui. Luca Bianchini è inchiodato anche dal secondo test del dna. L'esame bis ha confermato che il dna prelevato dai reperti delle vittime dello stupratore seriale di Roma corrisponde con quello di Bianchini, accusato di almeno tre violenze avvenute tutte in garage condominiali della Capitale. 

L'esame della Scientifica La compatibilità del dna raffrontato con il primo prelievo fatto a Bianchini e con quello dei reperti di liquido seminale ricavati dalle vittime degli stupri, sarebbe la massima statisticamente possibile e, secondo gli investigatori, non lascia adito a dubbi sulle responsabilità attribuite al ragioniere romano di 33 anni. Il 24 luglio scorso è stato effettuato un secondo prelievo a Bianchini, mediante un tampone salivare.

L'impronta digitale Inoltre a incastrare Bianchini ci sarebbe anche un’impronta digitale trovata sul nastro adesivo utilizzato per legare la vittima dell’ultima violenza: corrisponderebbe a quella del ragioniere.

Perizia medica La difesa dell’uomo ha chiesto di sottoporre Bianchini a una perizia medica, anche se le due pm che si occupano del caso, Maria Cordova e Antonella Nespola, hanno espresso parere negativo. Sempre secondo le fonti, le pm non escludono, dopo il risultato dell'ultimo test, di ricorrere al giudizio immediato. 

L'altra perizia Bianchini, nel settembre ’97, fu assolto in ragione di una temporanea infermità mentale, dall’accusa di aver aggredito una sua vicina di casa. I fatti di cui deve rispondere adesso, invece, fanno riferimento alla violenza avvenuta il 5 aprile scorso all’Ardeatina, il 2 giugno a Bufalotta, dove fu violentata una giovane giornalista ed il 2 luglio a Tor Carbone, quando venne presa, sempre in un garage, una studentessa.

Gli oggetti in casa Elementi indiziari a carico di Bianchini sono anche gli oggetti e la collezione di libri e dvd trovati in casa sua. Titoli porno come "Stupri gallery" e "Realmente stuprata", bamboline voodoo, una pistola giocattolo, guide esoteriche, ma anche manuali di criminologia.

Nel corso delle perquisizioni, effettuate dagli investigatori della mobile, furono trovate anche delle fascette di plastica nere, di quelle per sigillare i pacchi, che secondo l’ufficio dell’accusa sarebbero le stesse utilizzate per legare le vittime delle violenze.  

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