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"Le donne di Silvio sono 4mila..."

Il sottosegretario: "Ne ha assunte 4200 fra Mediaset e Mondadori. Questa è dignità, il resto sono parole". Poi contesta la piazza anti-Cav: "Io starò a casa in lutto". E rilancia: "La mercificazione del corpo frutto del ’68. Professavano il sesso libero, ora fanno le bigotte: non sono credibili". Sulle perquisizioni alla cronista del Giornale Anna Maria Greco: "Ha subito violenze, ma su questo la sinistra tace"

"Le donne di Silvio sono 4mila..."

Daniela Santanchè domenica andrà in piazza, vero?
«Starò a casa in segno di lutto».

Addirittura.
«E faccio appello a tutte le donne: non fatevi strumentalizzare da chi usa il corpo delle donne per combattere un uomo solo».

Che sarebbe Berlusconi.
«Sempre lui».

«Non votatelo, vede le donne sono solo orizzontali». Parole sue, ricorda?
«E ribadisco. Come tutti gli uomini».

Non vale generalizzare.
«Vogliamo dire che Berlusconi è un seduttore? Bene: lo è. Vogliamo dire che ama le donne? Diciamolo. Con i fatti, però. Anzi, coi numeri».

Ha contato quante ragazze sono state da Arcore?
«Ho contato a quante donne Berlusconi dà lavoro».

Non guardi me.
«Guardi Mediaset: al 31 dicembre 2010 c’erano 4500 dipendenti, di cui 2600 donne. Fa il 43 per cento del totale».

E lei dice: saranno mica passate tutte da Arcore.
«E avranno mica tutte vent’anni. Sono laureate, mamme, professioniste vere. Mi lasci dare i numeri».

Se crede.
«Impiegati: su 3002, 1330 sono donne, il 45 per cento. I dirigenti: su 347, 76 sono donne, il 22 per cento. I quadri: su 884, 409 sono donne. I giornalisti: 150 donne su 339, il 44 per cento».

Sì, ma...
«E Mondadori? Al 31 dicembre 2009 su 3700 dipendenti, oltre 1600 erano donne, il 43 per cento. Un direttore di testata su due, sia in Italia sia in Francia è donna».

Santanchè, il problema non è questo.
«Sì, invece. Ecco come Berlusconi ama le donne. Le assume. Nel triennio della crisi su 338 nuovi assunti, la metà erano donne».

Però poi il premier va ai comizi e dice: sposatevi un uomo ricco.
«Ma perché fa il dissacrante! Poi però conta l’ impegno che ha dimostrato. Il resto sono cazzate».

Cazzate.
«Sì, perché la dignità sta nell’autonomia e nell’indipendenza economica. E Berlusconi le donne le mette in condizione di lavorare. Vogliamo parlare dei servizi? Lei lo sa che in Mediaset ci sono un asilo di straordinaria qualità, le poste interne, eh sì perché siamo noi donne che paghiamo le bollette, e poi la farmacia, la lavanderia...».

La dignità però è anche contestare la mercificazione del corpo.
«Certo!».

E allora è giusto andare in piazza a dire che è ingiusto ottenere un contratto in tv perché sono stata una sera a casa del premier...
«Sì ma vede, le donne che domenica scendono in piazza non sono credibili. Perché Ruby e le altre sono il frutto delle battaglie che proprio loro fecero nel ’68. Il corpo usato come un bancomat è il risultato di quelle battaglie».

Santanchè, ma cosa dice?
«La verità! Chi urlava: “L’utero è mio e lo gestisco io?” Non certo le donne di destra. Chi ha rivendicato il divorzio, l’aborto, la pillola del giorno dopo, la libertà sessuale? Ora che la società è questa, loro dovrebbero festeggiare e noi donne di destra essere in lutto».

Del resto come si fa a ragionare con una che di se stessa dice: «Sono un uomo con le palle»...
«Senta: volevano l’autodeterminazione femminile? Bene, e adesso perché vogliono gestire le scelte delle altre donne? Fanno le bigotte, le educande, le moraliste, giudicano, ma sono ridicole».

Dicono di lei che è una donna che odia le donne.
«Però io non le ho viste in piazza o in tribunale quando io difendevo le donne musulmane. Perché non è vero che gliene frega delle donne. Ce l’abbiamo una donna violentata, è la sua collega Anna Maria Greco. Le cercavano i dossier nelle mutande, qualcuno ha protestato?».

Dacia Maraini dice che la piazza di domenica sarà come quella egiziana, perché le donne italiane chiedono libertà di parola, democrazia e lavoro come i ragazzi egiziani.
«Vedeee? È la prova della malafede! Che c’entra l’economia col corpo delle donne? Ma sa quale sarà il risultato?».

Sono certa che ce lo dirà lei.
«Le donne, che da sempre pensano che la sinistra le rappresenti più della destra, capiranno che invece le strumentalizza. Ci hanno messo in testa che siamo uguali ai maschi e che i figli sono un ostacolo e non una risorsa: non era vero. E ora giocano a Eva contro Eva».

Però ammetterà che il via vai dalla residenza del presidente del Consiglio non è il massimo del decoro.
«Io l’ho detto a Berlusconi che bisogna ritrovare una dimensione più intima dell’amore».

Gliel’ha detto.
«La punta più avanzata della modernità è tornare indietro nel tempo: alla fedeltà, al senso del pudore. Anche perché altrimenti si rischia di trasformare il paese in un enorme Truman Show: per combattere Berlusconi sta passando il messaggio che si può spiare, violare la segretezza della corrispondenza, la riservatezza del domicilio, le libertà di spostamento. È questo il Paese che vogliamo consegnare ai nostri figli? Per questo dico alle donne: fermatevi».

Santanchè, chi è la fidanzata di Berlusconi?
«Secondo lei le dico che bisogna tornare a una dimensione intima dell’amore e poi mi smentisco?»

No, eh?
«Spero che Berlusconi non ve lo riveli mai».

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