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Doppia asta: vetri di Murano e dipinti del XIX secolo
Si annuncia piena di bellissime sorprese la doppia asta di vetri di Murano e
dipinti del XIX secolo che la Porro&C organizza mecoledì 10 nella propria
sede di Palazzo Durini in via Santa Maria della Valle 2. Fino ad allora,
collezionisti, appassionati e semplici visitatori potranno vedere in
esposizione i pezzi che verranno battuti. E ce n’è veramente per tutti i
gusti e per (quasi) tutti i portafogli. Nella collezione di vetri di Murano
la parte del leone la fa una Figura di donna di colore delle vetrerie Venini
disegnata da Fulvio Bianconi nel 1950, base d’asta 18mila euro, e un Modello
per architettura sacra, o «altarolo», di maestranze muranesi di metà
Ottocento, stimato 8mila euro. Ma l’esposizione, vera festa di colori e di
delicatezza, presenta anche un vaso in vetro «corroso» disegnato da Carlo
Scarpa nel 1936, sempre per Venini, valutato 9mila euro; un vaso
«Dorico-acquamare» disegnato da Felice Barovier per la Barovier&Toso nel
1960, base d’asta 8mila euro; ancora un vaso «Occhi» decorato a murrine nei
toni rosso e nero disegnato da Tobia Scarpa nel 1959 (stima 7mila euro).
Questa galleria all’insegna del vetro è anche una carrellata affascinante
fra figurine, centri-tavola, bicchieri, piatti: insomma, un vero e prioprio
inno all’eleganza e alla raffinatezza. Fra i dipinti, da citare lo spagnolo
Hermenegildo Anglada-Camarasa, con il suo «El Pinaret», paesaggio agricolo
stimato 250mila euro, e l’italiano Giovanni Fattori, capofila dei
Macchiaioli, con il suo olio «Bufaline in Tombolo» dipinto nel 1865 e
valutato 150mila euro. Ma si possono anche ammirare i «Giochi nel bosco» del
belga Hendrick van Assche (stima 55mila euro), «L’amore materno» del
napoletano Vincenzo Irolli (110mila euro), il «Nudo di uomo con turbante»
del laziale Antonio Mancini (60mila euro). Fra gli artisti esposti ci sono
alcuni dei più bei nomi della pittura italiana del tempo, da Giuspepe
Palizzi a Angelo Morbelli, da Emilio Gola Gerolamo Induno (suo è un
delizioso olio su tela intitolato «Scena galante» che verrà battuto a
partire da 4mila euro). Fra i ritratti di famiglia spicca quello del
lombardo Giacomo Trécourt (stima 26mila euro) e di particolare interesse,
provenienti da una raccolta privata milanese, sono il bronzo «Le minerai» di
Emile Louis Picault (4mila euro) e il «Paggio in abito verde», opera di un
pittore della scuola lombarda della metà del secolo (stima 2500 euro).
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