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Durban, accordo imperfetto Il trattato globale sul clima entrerà in vigore nel 2020

A Durban la Conferenza ha dato il via libera alla tabella di marcia che porterà all’adozione dell'accordo globale salva-clima entro il 2015 per entrare in vigore dal 2020

Durban, accordo imperfetto Il trattato globale sul clima entrerà in vigore nel 2020

Un sì "imperfetto". Un via libera alla tabella di marcia che porterà all’adozione dell'accordo globale salva-clima soltanto entro il 2015 per, poi, entrare in vigore a partire dal 2020. Alla 17esima Conferenza mondiale sul clima a Durban, è stato trovato un accordo per il Kyoto2 dopo il 2012 a cui si inizierà a lavorare già a partire dal prossimo anno. Per questo è stato incaricato un gruppo di lavoro ad hoc in base alla "piattaforma di Durban".

In Sudafrica è stata sottolineata, anche quest'anno, l’urgenza di accelerare i tempi e di alzare il livello di riduzione. Tuttavia, la forma giuridica dell’accordo sarà oggetto di ulteriori discussioni. Per quanto riguarda il Kyoto2 dopo il 2012, riguarderà sostanzialmente i Paesi del Vecchio Continente e pochi altri Stati industrializzati dal momento che Giappone, Russia e Canada hanno annunciato, da diverso tempo, il prorpio "no" al secondo periodo del protocollo. Il Kyoto2 ha la funzione di fare da ponte verso l’accordo globale. Nel "pacchetto Durban" approvato questa notte dalla conferenza c'è anche il via libera all’operatività del Fondo verde per aiutare i Paesi in via di sviluppo a sostenere le azioni contro il riscaldamento globale.

La tabella di marcia e il "ponte" di Kyoto2 dovrebbero avere come principale obiettivo quello di portare nella lotta al cambiamento climatico anche economie emergenti come Cina, Brasile e India. Una partita davvero importante che deve puntare anche agli Stati Uniti che non hanno mai ratificato il primo periodo di Kyoto.

Il via libera al testo definitivo è rrivato solo alle cinque del mattino sforando di oltre un giorno la normale durata del summit, iniziato il 28 novembre scorso. Nelle ultime ore era emersa la volontà, dichiarata dalla presidenza sudafricana della Conferenza Onu, di procedere a oltranza per uscire da Durban con l’approvazione dei documenti. "Abbiamo fatto la storia", ha detto (battendo il martelletto alla Plenaria, il presidente della Conferenza) Maite Nkoana-Mashabane.

Per ambientalisti e piccole isole, invece, il testo non è abbastanza forte: difficile mantenere sotto i due gradi l’aumento della temperatura globale come indicato dagli scienziati, come termine per non arrivare a effetti catastrofici di non ritorno.

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