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Durban, l’intesa sul clima è un bluff globale

Con l’accordo siglato tra gli sbadigli si decide di decidere nel 2015. Intanto i leader possono fingersi ecologisti

Durban, l’intesa sul clima  è un bluff globale

«Siamo usciti dal cono d’ombra di Copenaghen. L’Ue torna protagonista». Queste le parole, a commento della carnevalata di Durban, del nostro ministro all’ambiente, Corrado Clini. Che è un bravissimo tecnico e ci aveva fatto ben sperare. Pazienza, colpa nostra che c’eravamo illusi. Il resto dei politici del mondo che si sono a Durban riuniti - già da noi apostrofati sfaccendati - non sono stati da meno. Chi ha applaudito allo «storico accordo» (Ministro degli Esteri Sudafricano), chi lo ha definito «una rivoluzione» (Rappresentante del Parlamento europeo), chi si è compiaciuto, convinto, di «aver salvato, oggi, il mondo di domani» (Segretario dell'Onu).

Tutti hanno pronunciato frasi che per profondità nessun essere umano comune avrebbe saputo mai neppure concepire: «problemi internazionali richiedono legislazioni internazionali» (copyright Commissaria europea per il clima). Sentito che roba, eh?
Al cospetto di tanta euforia e soddisfazione ci piange il cuore rovinare la festa. Perciò, almeno oggi, ce ne guardiamo bene dal farlo. Anzi sapete che facciamo? Ci uniamo al tripudio.

E ci auguriamo che con la stessa solerzia e lo stesso spirito siano risolti tutti gli altri nostri problemi, grandi e piccini. E allora, impariamo dalla Cop17 di Durban. Giova ricordare - dobbiamo imparare, no? - il cosa e il come fatto da questi signori. Che con molta maleducazione abbiamo chiamato l'altro ieri (ma lo facciamo da 10 anni) sfaccendati. Chiediamo scusa e ritrattiamo tutto. Al 17mo anno, ecco finalmente il coniglio dal cilindro. Non per niente sono remunerati decine di migliaia di euri al mese, mica gente ordinaria quella; mica gente come me e, forse, voi. Pensate, hanno lavorato fino alle 5 del mattino. «Ora locale», ci tengono a precisare le Agenzie, sottolineando la vostra piccolezza di uomini comuni che alle 5 am state dormendo da almeno 6 ore.

Vergognatevi a lamentarvi del vostro stipendio che, se pur miserabile, è per voi troppo ricco. Perché siete voi i miserabili e avete molto più di quel che meritate, Ici compresa. Orbene, alle 5 del mattino, dopo giorni ininterrotti di indefesso lavoro, lo storico martelletto del presidente dello storico consesso è stato battuto solennemente sullo storico tavolo, mentre la storica parola è stata, non meno solennemente, pronunciata: «Approvato!».
Mi chiedete cosa è stato approvato.

Dico subito che disapprovo io questa vostra pretesa: denota un misto di deplorevole impazienza e curiosità morbosa da parte vostra, oltre che assenza di sobrietà. E oggigiorno chi non è sobrio è fuori moda. Ma visto che insistete, ecco qua. Hanno approvato e sottoscritto di promettere di fare i compiti a casa - anche loro! è una mania - cioè che penseranno per 3 anni il da farsi, di modo che nel 2015 si riuniranno tutti di nuovo quando valuteranno una proposta che dovrà essere partorita nel frattempo e che, si dice sin da ora, dovrà essere operativa dal 2020.

Come? Dite che sembra un fallimento? Non capite niente, voi. Siete plebe ignorante. Commissione e Consiglio Ue hanno invece dichiarato che quanto sopra «è una svolta storica», quindi tacete. Lo hanno dichiarato «in una nota congiunta», dicono le Agenzie. Non so perché ma mi sovviene alla mente una barzelletta sui carabinieri, quella che chiarisce perché vanno sempre a coppia: boh, una stupida associazione di idee.

Il nostro governo deve avere i suoi meriti in tutto ciò. Io immagino come deve essere andata. Alle 4 del mattino, quando tutti erano strafatti e con tanto di occhiaie, il ministro Clini, che è anche un uomo di spirito pronto a saper sdrammatizzare le circostanze imbarazzanti, deve aver pensato di raccontare una barzelletta a tutti. Ha così riferito come il governo italiano, in nome della riduzione dei privilegi e degli sprechi, ha approvato che in un futuro non meglio precisato (ma futuro) il numero di parlamentari italiani sarà ridotto, i loro emolumenti e vitalizi pure e le province abolite. La barzelletta è piaciuta e ce l'hanno copiata, in nome della riduzione della CO2.

Un altro successo di quel diavolo di un Monti.

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