Roma

E gli abiti diventano «tele» per l’happening di Angelo Vitti

Carlo Giovanelli

Sono state le antiche mura del secentesco Palazzo Sinibaldi (Supperclub) ad ospitare la collezione Alta Moda Autunno-Inverno 2006/07 di Angelo Vitti. Lo stilista catanese, che vanta tra le sue estimatrici Xenia e Irina Gorbaciova, Kerry e Maria Kennedy e Liù Caltagirone, ha presentato un happening fuori dagli schemi interamente dedicato all’arte moderna e contemporanea. Al posto della tradizionale passerella, i dodici abiti sono stati concepiti come delle colorate installazioni, quadri viventi con l’intervento dell’artista pop-underground Emilio Leofreddi che ha firmato le scenografie. I trecento selezionatissimi invitati al «fashion at lunch» hanno respirato l’atmosfera delle gallerie d’arte di Londra e New York dove le tele sono gli abiti stessi, dalle linee essenziali, sinuose e ultrafemminili, realizzati in tulle di seta, chiffon, mikado, morbidi e impalpabili rasi, intarsi di organza e ricami a mano impreziositi da cristalli colorati tagliati a «diamante». Colori caldi e freddi, sfumature di grigi, mix azzardati di viola, glicine e verde acido, declinazioni di azzurri, ciprie e sabbie... Quello di Angelo Vitti è un omaggio continuo al senso del bello, evocando in un caos cromatico i raffinati disegni di Fortuny, il Futurismo di Balla e Boccioni, la Parigi inizio secolo di Toulouse-Lautrec, la tavolozza di colori di Matisse, le lacerazioni di Burri e Fontana fino alle lettere di Alighiero Boetti. Tra gli invitati: il presidente della Camera della Moda Beppe Modenese, il presidente Alta Roma Stefano Dominella.

Erano presenti anche Mariella De Via, Barbara Massimo, Monica Leofreddi, Valentina Pace, Milena Miconi, Giuseppe Scaraffia, Virgina Sanjust di Teulada, Filippo del Drago, Alessandra Colonna, Ilaria Filo della Torre, Fabrizia Bucci Casari, Nicolò e Anna Marzotto, Benedetta Brachetti Peretti, Peter Glidewell, Zingonia Zingone, Antonia De Mita, Caterina Torlonia, Antonella Interlenghi, Scipione Borghese, Francesca Riario Sforza, Didi Leoni, Guido e Benedetta Barendson.

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