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E' allarme a Lampedusa: riprendono gli sbarchi Domani vertice con il Cav

Nella notte arrivati due barconi con 132 tunisini. Avvistato un natante con 50 immigrati a bordo. Il sindaco: "Se la crisi in Libia precipita c'è rischio invasione". Domani vertice a Palazzo Chigi

E' allarme a Lampedusa:  
riprendono gli sbarchi 
Domani vertice con il Cav

Lampedusa - Dopo la tregua della scorsa settimana, sembra non fermarsi la nuova ondata di sbarchi di immigrati nordafricani sulle coste dell’isola di Lampedusa. Un’imbarcazione con a bordo, secondo una prima stima, circa 50 immigrati è stata segnalata a circa 30 miglia da Lampedusa. Sul posto si sono recati mezzi della Capitaneria di porto. Sempre oggi è stato avvistato un natante con a bordo sei clandestini magrebini. In soccorso dell’imbarcazione, che procedeva a remi, sono partite da Lampedusa due motovedette. Poi, i sei immigrati sono stati soccorsi a 26 miglia da Lampedusa con la barca in avaria. L'imbarcazione in legno di 5 metri stava già imbarcando acqua.

Altri sbarchi All’alba invece sono approdati sull’isola 132 immigrati in tre diversi sbarchi. I primi 89 sono stati avvistati a una decina di miglia di distanza dalla costa, gli altri 43 a cinque miglia. Su uno dei barconi arrivati c’era del fumo sprigionato dal motore del mezzo, forse a causa dell’eccessivo surriscaldamento. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine  gli immigrati sarebbero tutti in buone condizioni di salute. Ieri ne erano arrivati altri 53 su due barconi. Continuano ad aumentare così i tunisini ospiti del Centro d’accoglienza di contrada Imbriacola, che si era svuotato nei giorni scorsi dopo i trasferimenti di un gruppo di immigrati. Superano nuovamente i 1.300 le presenze dei tunisini nella struttura gestita da "Lampedusaccoglienza". 

L'allarme del sindaco "Il Ministero dell’Interno deve immediatamente riprendere i trasferimenti da Lampedusa e inviare sull'isola più uomini e mezzi: siamo esasperati e se la crisi in Libia dovesse precipitare siamo a rischio invasione di immigrati provenienti da quel paese e dalle zone del Corno d’Africa". E' il commento del sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis che poi aggiunge: "Noi abbiamo dimostrato grande dignità e ospitalità per queste popolazioni che soffrono, ma ora tutta l’Italia deve responsabilizzarsi non può essere solo un problema nostro, ma anche italiano ed europeo. Non possiamo diventare un campo di concentramento o un campo profughi, viviamo di turismo e abbiamo bisogno di risposte certe".

Vertice a Palazzo Chigi  Si svolgerà domani una riunione a Palazzo Chigi alla presenza del premier Berlusconi per valutare quello che sta accadendo in Nordafrica e i rischi per l’Italia sul fronte immigrazione, specie alla luce della crisi in Libia. Al vertice, chiesto dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parteciperanno anche i ministri degli Esteri, Franco Frattini, della Difesa, Ignazio La Russa e per lo Sviluppo economico, Paolo Romani.  

L'agenzia Frontex Ieri, intanto, è partita la missone "Hermes" dell’agenzia Frontex dell'Unione europea. A Lampedusa sono arrivati circa 50 esperti di una decina di Stati membri che assisteranno le autorità italiane nell’accoglienza e nell’identificazione degli immigrati. La missione europea prevede anche, in un secondo momento, un supporto aereo e navale per il pattugliamento delle coste italiane.

"Gli esperti resteranno per intera emergenza - spiega ancora il sindaco - ma purtroppo ho poca fiducia nell’Europa, parla tanto e agisce poco: l’Ue non può dare solo un contributo economico, ma deve farsi carico anche dell’accoglienza e dell’ospitalità". 

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