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E in Borsa Barack vale due McCain

da Washington

Puoi comprare un Obama se dai dentro due McCain. I ragazzi, almeno un tempo, lo facevano con le figurine dei calciatori. Adesso che siamo tutti grandi giochiamo in Borsa e, visto che Wall Street traballa, conviene affidarsi a dollari virtuali per giocare l'ultima trovata di una campagna elettorale altrimenti troppo lunga. L'idea è diventare azionisti della corsa alla Casa Bianca e comprare e vendere le previsioni.
L'ultima volta che ho letto i «listini», per acquistare una «azione Obama» bisognava sganciare 66,90 dollari, per un McCain ne bastavano 33,08. Un divario eccezionale, lontano da quelli segnalati nei sondaggi; ma qui si tratta di comprare, non di votare. Comprare basso, vendere alto, secondo lo slogan più scontato e più difficile del lessico borsistico. C'è chi gioca al rialzo e chi al ribasso. In ventiquattro ore Obama ha però perso 2,18 dollari e di altrettanti è aumentato il valore di McCain. Si gioca via Internet, naturalmente, sotto il vago patronato della Cnn. Per iscriversi basta investire 5mila dollari virtuali. E poi buttarsi a comprare e vendere. Si chiama «Mercato politico» e viene definito «mercato di predizioni». Ha lo scopo di combinare le opinioni di diversi gruppi di persone nel cercare di indovinare le probabilità che un certo evento si verifichi.
Invece di parlare dei concorrenti alla Casa Bianca, li si compra e li si vende, come se uno ne fosse proprietario. Non è obbligatorio puntare solo su chi sarà il presidente. Fino al 1° agosto si potrà puntare sui nomi di coloro che Obama sceglierà come candidato alla vicepresidenza (in questo momento Hillary Clinton vale 15,52 dollari, superata dal senatore Webb a quota 16,03 dollari, ma sempre davanti a Bill Richardson, 5,55; a Joe Biden, 5 e al senatore Hagel, un repubblicano che potrebbe passare ai democratici per la sua opposizione alla guerra in Irak). Oppure, naturalmente, su chi si sceglierà McCain per compagno di avventura (Romney è valutato un po' più di 32 dollari, il reverendo Huckabee un po' meno di 5, Rudy Giuliani miseri 10 centesimi). Sono aperte fino al 4 novembre, invece le giocate sul prossimo inquilino della Casa Bianca. Nell'insieme dell'America ma anche dentro i singoli Stati, almeno quelli considerati più incerti e dunque decisivi.
Chi gioca? Gli appassionati della politica via Internet. E questo spiega perché le quotazioni di Obama, prediletto dai giovani, siano in qualche caso marcatamente superiori a quelle dei bookmakers, che sono rigorosamente apolitici o dei sondaggi, Obama è sempre davanti. Pare avere recuperato anche il voto ispanico e, più significativo e più importante, quello femminile. Solo una categoria di donne si schiera con McCain, le cosiddette «mamme suburbane», del resto tradizionalmente repubblicane.
Costanti nel rifiuto del «ragazzo negro» sono gli uomini bianchi, chei però non danno la maggioranza a un candidato democratico dal 1964. Andando più addentro si constata la compattezza del voto nero (91 per cento a Obama) e quello segnato dalla religione: fra chi va in chiesa McCain ha ben 19 punti di vantaggio (55 a 36), fra chi non ci va identico ma capovolto il margine. Il più ascoltato fra i fabbricanti di previsioni non è in questo momento né un pollster né un croupier del casinò virtuale: è un certo Nate Silver, fino a ieri uno specialista statistico del baseball che quest'anno si è avventurato nella politica e ha azzeccato tutte le 54 primarie, sgarrando al massimo del 2,5%. Il suo pronostico? McCain e Obama entrambi al 50 per cento del «voto popolare», ma Obama davanti nel Collegio Elettorale: 274,4 voti contro 263,6. Con la possibilità addirittura di un pareggio, 269 «voti elettorali» a testa.

Ma anche in questo caso vincerebbe Obama perché la decisione spetterebbe alla Camera e una delle poche certezze è che i democratici vi saranno in maggioranza.

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