Roma

E il mattone riprende a camminare

Il popolo capitolino degli aficionados del mattone ha ripreso la sua corsa. Ma prima di toccare i record del 2005 di acqua ne deve passare sotto i ponti. Qualche segnale positivo si incomincia, tuttavia, a cogliere, nelle zone centrali ma anche in quelle di raccordo tra la periferia e il centro storico. Questi in estrema sintesi i risultati dell’ultima nota territoriale dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio che certifica l’andamento di compravendite e prezzi del mercato residenziale a Roma, relativi all’anno 2009.
Un percorso un po’ a macchia di leopardo quello che ha caratterizzato la Capitale. Ma il dato essenziale è che stanno ripartendo gli acquisti e la gente sta iniziando a reagire alla crisi. Pur essendo, infatti, registratosi un calo complessivo del 2,56 per cento delle transazioni - che hanno raggiunto in totale la cifra di 29.426 - rispetto al 2008, alcuni quartieri possono gridare vittoria, avendo ottenuto picchi di aumento impensabili fino a poco tempo fa. Le prime della classe nelle transazioni immobiliari residenziali - con un incredibile +25,26 per cento - sono risultate le zone semicentrali dell’Appia e della Tuscolana ma se Sparta ride, anche Atene, rappresentata in questo caso dall'Eur-Laurentina, non piange con il suo +24,98 per cento, seguita a ruota da Prati-Trionfale che registra un lusinghiero +13,86 per cento.
Sorrisi a piene mani anche per le aree a Ovest, fuori dal Raccordo Anulare (Casalotti-Massimina) che toccano il +13,67 per cento e per l’Aurelia (+10,14 per cento). Assai più contenuta la crescita per la Cassia-Flaminia (+2,77 per cento) e per il Litorale di Ostia (+2,16 per cento). Gettando lo sguardo al territorio provinciale, la sostanza non cambia. A fronte di una flessione complessiva delle compravendite - in totale 46.873 - del 3,92 per cento, anche in questo caso emergono alcune aree decisamente in controtendenza come Fiumicino (+17,22 per cento), la Braccianese (+12,7 per cento) e Monti della Tolfa (+7,17 per cento). In flessione - e vista la crisi non ci voleva un mago per prevederlo - anche i prezzi, seppur in misura parecchio contenuta. In città, la media dei costi di un appartamento è di 3329 euro al metro quadrato, che in percentuale è pari al 2,64 per cento in meno rispetto al 2008 mentre in provincia il calo (-2,25 per cento), per un prezzo medio pari a 2907 euro, è leggermente più basso. A guidare la classifica dei costi a metro quadro per quartiere è il Centro che riesce a mantenere, con i suoi 6788 euro, livelli decisamente favorevoli per i venditori. A seguire: Parioli-Flaminio (6252 euro), Prati-Trionfale (5340 euro) e Salaria-Trieste (5088 euro). L’ultimo andamento del mercato immobiliare ha confermato che chi vuole acquistare a prezzi bassi e contenuti, deve volgere la sua attenzione alle abitazioni al di fuori del Raccordo Anulare. Analizzando, in conclusione, le tipologie di acquisto, si evidenzia che i «tagli» di immobile che attirano di più il popolo dei romani sono quelli piccoli (36 per cento) ma anche i medi (27 per cento) se la cavano, nonostante la crisi.

Monolocali e abitazioni di ampia metratura occupano i posti in fondo alla classifica, rispettivamente con il 9 per cento e il 7 per cento.

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