Economia

E' nata Fiat-Chrylser, Marchionne al timone

Dopo il via libera della Corte Suprema degli Stati Uniti ufficializzata l'intesa: Marchionne ad, Kidder presidente. Decisivo il via libera della Corte Suprema. Soddisfazione della Casa Bianca. Ottima prestazione del Lingotto ieri in Borsa: +5,8%

E' nata Fiat-Chrylser, Marchionne al timone

Washington - Ormai è fatta, nero su bianco. Dopo il via libera della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha respinto un ricorso, Fiat e Chrysler hanno siglato l’alleanza: il Lingotto avrà una partecipazione del 20%. Il nuovo gruppo sarà operativo immediatamente. L’attuale ad di Fiat Sergio Marchionne assumerà la carica di Ceo del gruppo Usa, mentre Robert Kidder sarà il presidente. Il cda sarà formato da nove componenti. Di questi tre verranno nominati da Fiat, quattro dal governo Usa. La quota di Fiat aumenterà progressivamente fino a un totale del 35%. Il Lingotto, tuttavia, non potrà ottenere una partecipazione di maggioranza nel gruppo Usa fino a quando non verranno rimborsati tutti i fondi pubblici messi a disposizione dal governo Usa.

L'accordo Come previsto, si legge in una nota congiunta, "Fiat fornirà a Chrysler la tecnologia tra le più innovative e avanzate al mondo, le piattaforme e i propulsori per vetture piccole e medie. Chrysler potrà così offrire una più ampia gamma di prodotti comprese anche vetture a basso impatto ambientale" e anche "trarre beneficio dall’esperienza della Fiat nelle ristrutturazioni aziendali e avrà accesso alla rete di distribuzione internazionale di Fiat, in particolare in America Latina e Russia".

Marchionne: "Chrysler tornerà forte" "Questo è un giorno molto importante - commenta Marchionne - non solo per Chrysler e per i suoi dipendenti, che hanno vissuto quest’ultimo anno in un contesto pieno di incertezze, ma anche per l’intera industria automobilistica. Sono consapevole del fatto che questo è stato un processo difficile per tutti i soggetti coinvolti, ma siamo pronti a dimostrare al consumatore americano che Chrysler può tornare ad essere una società forte e competitiva con una gamma di vetture affidabili che colpiscono l’immaginazione e ispirano fedeltà", ha spiegato in una nota. "Sin dall’inizio, eravamo decisi a fare di quest’alleanza un passo fondamentale per risolvere i problemi che affliggono l’industria dell’auto. D’ora in avanti, lavoreremo alla definizione di un nuovo modello di riferimento per le aziende automobilistiche che vogliano produrre utili", prosegue.

Innovazione e tecnologia "Partendo dalla cultura di innovazione di Chrysler e dalla tecnologia e know-how di Fiat, intendiamo ampliare il portafoglio prodotti di Chrysler sia in Nord America sia negli altri mercati. Le attività della Chrysler rilevate dalla nuova società, ferme durante questo periodo, sono già o saranno presto nuovamente operative, ed è già iniziato il lavoro per sviluppare vetture ecologiche, a basso consumo e di alta qualità, che saranno le caratteristiche distintive dei nuovi prodotti del gruppo Chrysler".

Via libera dalla Corte Suprema Il massimo organo giudiziario americano ha respinto la richiesta dei fondi pensione dell' Indiana di sospendere e rinviare la vendita della casa automobilistica di Detroit, dando così una vittoria ai protagonisti dell'accordo orchestrato dall'amministrazione Obama. In un'ordinanza di due pagine, la Corte afferma che non ci sono gli estremi giuridici per giustificare una sospensione dell'accordo Fiat-Chrysler.

La decisione I promotori del ricorso che cercava di bloccare l'accordo tra Fiat e Chrysler non hanno risposto all'obbligo di "portare l'onere" di dimostrare che la Corte Suprema doveva esercitare il proprio potere discrezionale e sospendere la vendita della casa di Detroit. Era stato il giudice Ruth Bader Ginsburg a sospendere l'iter dell'accordo e ad aprire la strada a una possibile entrata in scena dell'intera Corte sulla vicenda. Ma nella breve motivazione del loro provvedimento, i giudici sottolineano che alla parte che ha promosso l'azione - i fondi pensione dell'Indiana - spettava il compito di convincere almeno quattro dei nove giudici della necessità di un'udienza e del fatto che la maggioranza dei giudici avrebbe ritenuto errato il giudizio di una corte minore. Ma i promotori dell'azione legale, secondo la motivazione, non ci sono riusciti.

Soddisfazione della Casa Bianca Washington ha subito accolto con favore la decisione della Corte affermando che si tratta di una scelta che permette la sopravvivenza della casa automobilistica americana. La Casa Bianca "è lieta che l'alleanza Chrysler-Fiat possa ora andare avanti, permettendo a Chrysler di riemergere come un produttore automobilistico competitivo ed efficiente". La Casa Bianca, attraverso gli avvocati del governo, era scesa in campo al fianco di Chrysler e Fiat per chiedere ai giudici della Corte una decisione rapida, che non mettesse a rischio l'accordo voluto dal presidente Barack Obama.

Piazza Affari, titolo Lingotto vola Con l'intesa nasce un'alleanza strategica globale, "con la piena operatività della nuova Chrysler, che da oggi dispone di risorse, tecnologie e rete di distribuzione necessarie per competere in modo efficace a livello mondiale".

Piazza Affari gradisce: il titolo del Lingotto fa registrare +5,8%.

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