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E la procura ha fretta: processo immediato per il capo del governo

La procura chiederà il processo con rito immediato in base all'articolo 453 del codice di procedura penale. Il processo con rito immediato entro 90 giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati, avvenuta lo scorso 21 dicembre. Lo straordinario tempismo delle toghe

E la procura ha fretta: 
processo immediato 
per il capo del governo

Milano - La procura della Repubblica di Milano chiederà il processo con rito immediato per Silvio Berlusconi per concussione favoreggiamento della prostituzione minorile. Lo si apprende da fonti giudiziarie, che fanno riferimento all’indicazione nel comunicato stampa di questa mattina dell’articolo 453 del codice di procedura penale. In procura ritengono evidente la prova e hanno convocato Berlusconi con invito a comparire perché la norma consente di chiedere il processo con rito immediato entro 90 giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati, avvenuta nel caso specifico lo scorso 21 dicembre. Il processo con rito immediato sarà chiesto solo per Berlusconi e non per gli altri indagati per i quali il termine dei 90 giorni dall’iscrizione è già trascorso.

Legali premier contestano competenza Gli avvocati del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, Piero Longo e Niccolò Ghedini, contestano la competenza della procura di Milano nelle indagini sul caso Ruby. Secondo i legali, risalendo i fatti contestati alla villa di Arcore, sarebbe competente la procura di Monza e non quella di Milano. Per il reato di concussione, invece, sarebbe competente il Tribunale dei Ministri e non la procura del capoluogo milanese. "Dalla lettura dell'atto notificato - scrivono in una nota Longo e Ghedini - si può evincere come la procura di Milano stia procedendo nei confronti del presidente Berlusconi in maniera non conforme alla normativa vigente". "Fermo restando l'infondatezza dell'intero assunto accusatorio - si legge nel documento - per quanto concerne l’ipotizzata concussione, si evince dallo stesso capo di incolpazione che, anche in questa fase, la competenza funzionale è pacificamente del Tribunale dei Ministri mentre, anche ad escludere la connessione peraltro contestata, per la asserita vicenda di Ruby la competenza territoriale proprio dal capo di incolpazione è da individuarsi presso il Tribunale di Monza".

Non c'è alcuna competenza "Appare quindi incomprensibile - scrivono ancora Longo e Ghedini - per quali ragioni la procura di Milano esegua perquisizioni e pretenda di interrogare il presidente Berlusconi per fatti per i quali non ha competenza alcuna.

Ancora una volta, come già in altre occasioni poi risolte dalla Corte di Cassazione - concludono i due legali di Berlusconi - alcuni magistrati presso la Procura di Milano tentano di perseguire il presidente Berlusconi pur non potendolo giuridicamente fare".  

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