Politica

E il questore espelle le lucciole: «Sono pericolose per la società»

Così il capo della polizia di Rimini giustifica il foglio di via consegnato per la prima volta alle straniere regolari. Il senatore Berselli: «Diventi norma»

da Rimini

«Soggetti pericolosi», il questore di Rimini Antonio Pezzano ha trovato il modo per giustificare il foglio di via alle prostitute. Anche per quelle apparentemente a posto, con il permesso di soggiorno, che sino a ieri si potevano fermare per il controllo e basta, e poi erano da rilasciare. Ha ripescato una vecchia sentenza della Cassazione, del ’96, grazie alla quale la massima autorità provinciale in fatto di sicurezza può giudicare autonomamente il grado di pericolosità sociale di una persona. Il foglio di via vale tre anni, Pezzano ne ha già firmati 47 in un mese, denunciando 40 lucciole. Una bella svolta, che ora si vuole applicare dappertutto, emblematico che sia partita dalla capitale mondiale del divertimento.
Il primo a firmare il provvedimento, anni fa, era stato il questore di Pisa, senza seguito. A Rimini lo stesso Pezzano aveva girato l’idea al senatore Filippo Berselli, ora presidente della commissione Giustizia del Senato, proponendogli di inserire nelle categorie pericolose anche le prostitute. Quando l’emendamento è stato ritirato, poiché escluso dal pacchetto sicurezza, il questore riminese ha deciso di andare avanti ugualmente, così ora gli arriva un applauso bipartisan. Gli dà ragione anche il sindaco Alberto Ravaioli (Pd): «Mi complimento con il questore, che ha fatto un buon lavoro grazie alle sue profonde conoscenze in materia. Ha trovato la via per agire efficacemente nel rispetto della legge. Ora spero che anche il Governo possa introdurre norme che combattano con efficacia il problema».
A Rimini le prostitute per strada sono aumentate in maniera esponenziale con l’arrivo delle romene, perciò Ravaioli aveva dato l’input di multare i clienti. Adesso invita Berselli a ripresentare l’emendamento: «Si deve approvare e non discutere un provvedimento che rispetti la norma giuridica».
Berselli ieri ha avuto un lungo colloquio telefonico con il ministro dell’Interno Roberto Maroni, chiede una circolare proprio del dicastero per applicare in tutta Italia la norma anti-lucciole. «Sarà una disposizione ai questori - spiega il senatore Pdl - perché valutino quanto si è fatto a Rimini per applicarlo poi sul proprio territorio. Maroni ha parlato con il questore di Rimini per capire meglio i dettagli, mi è sembrato molto interessato alla possibilità di rimpatriare le prostitute straniere, applicando la norma che già esiste, sulla base di precedenti di giurisprudenza».
Il parlamentare bolognese chiede di evitare fenomeni a «macchia di leopardo». «In estate le prostitute si riversano nelle zone costiere dove c’è il turismo. Se il foglio di via viene adottato soltanto in una città e non in un’altra, non si fa altro che spostare il fenomeno. Se tutti i Comuni interessati applicassero il provvedimento, l’iniziativa sarebbe certamente utile, se non risolutiva. Senza contare che la mancata osservanza del foglio di via implica l’allontanamento, l’espatrio.

Evitiamo il pendolarismo delle prostitute, che non risolve il problema».

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