Politica

E la sanità è in cura da un inquisito

da Roma

La Regione Campania è sepolta non solo dai rifiuti ma anche dai debiti della sanità. Il deficit accumulato dalla giunta Bassolino è pari a 7,7 miliardi di euro: uno sproposito. A Palazzo Chigi però hanno avuto una trovata. Il ministro per gli Affari regionali, Linda Lanzillotta, ha nominato quale «tutor» della Campania nel «piano di rientro» dal profondo rosso un esperto, il dottor Enrico Desideri. Il superconsulente viene dall'azienda ospedaliera di Pisa dove è stato arrestato per peculato e abuso d'ufficio. Una storia pesante, tuttora al vaglio della magistratura, legata alla costruzione della nuova sede dell'ospedale pisano Santa Chiara.
Il caso è stato denunciato in tutti i suoi risvolti e con tutta la documentazione in consiglio regionale della Campania dal consigliere di An, Enzo Rivellini. Non pare abbia destato grande sorpresa. «Sono un garantista a 360 gradi - dice con una battuta Enzo Rivellini -. Ma in Campania non abbiamo bisogno di importare esperti con questo curriculum, semmai li possiamo esportare». Oltre al deficit di 7,7 miliardi, la sanità campana ha assorbito per l’anno appena terminato 9,2 miliardi di euro, pari al 65% dell'intero bilancio regionale, in spese correnti: stipendi, funzionamento delle strutture, ecc.
In questo disastro il ministro Lanzillotta ha ritenuto ineccepibile la designazione del dottor Desideri per far tornare i conti. Del suo caso hanno ampiamente parlato le cronache locali in Toscana.
Bolognese d'origine, 56 anni, medico, direttore generale dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa, era stato arrestato il 30 ottobre 2006. Undici giorni in carcere, poi gli arresti domiciliari. La vicenda per cui è finito nei guai è il trasloco dell'ospedale nella nuova sede di Cisanello. Trasferimento che rende liberi 11mila metri quadrati da trasformare in negozi e appartamenti, nel cuore della vecchia Pisa, proprio dietro piazza dei Miracoli. Un affare su cui le chiacchiere si sono sprecate, da tempo c'è un'inchiesta della procura pisana e Rifondazione comunista ha preso le distanze. Una nota curiosa: il dottor Desideri è anche accusato di aver copiato il suo masterplan sull'operazione dal primo redatto dal suo predecessore.
«Abbiamo la massima fiducia nell'operato della magistratura», è stata la frase di rito pronunciata nell'occasione dal sindaco di Pisa, Paolo Fontanelli. Amministratori comunali e regionali hanno ribadito «fiducia anche al dottor Desideri, che ha agito nella massima trasparenza, fino a prova contraria». Il governo, di fiducia, ha dimostrato di averne ancora di più. Diamo un'occhiata al verbale della Conferenza Stato-Regioni del 10 maggio 2007, quindi pochi mesi dopo arresto del manager, l'onorevole professoressa Linda Lanzillotta accoglie la designazione di Enrico Desideri a tutor della Campania su proposta delle Regioni. Desideri, che gode fama di essere un ottimo manager, dimostrerà certamente la sua innocenza. Il pm però ne ha chiesto il rinvio a giudizio e a febbraio il gup di Pisa deciderà se spedirlo a processo. Ma come mai governo e Regione Campania hanno a tutti i costi voluto una nomina così esposta a critiche?
E tra i banchi del Consiglio regionale si solleva l'altra questione. Per colmare la voragine dei debiti una parte, poco meno di 3 miliardi, delle risorse la Regione le raccoglierà da tasse e balzelli. «Con la conseguenza che - dice Rivellini - per i prossimi 30 anni la Campania avrà l'Irpef e l'accisa sulla benzina più alte d'Italia». Gli altri 4 miliardi e rotti verranno dallo Stato, a patto che la Regione aderisca al «piano di rientro». Con tanto di tutor compreso.
Marcello Taglialatela, deputato di An, preannuncia la richiesta del question time alla Camera: «Il governo dovrà chiarire i motivi che hanno portato a questa nomina».
pierangelo.

maurizio@alice.it

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