Cultura e Spettacoli

Ecco Michael Tiranno, un po’ Padrino e un po’ 007

MilanoInnanzitutto, l’idea è venuta proprio a lui. Lui ha pensato a Michael Tiranno detto The Tyrant, un eroe, anzi un antieroe, che è una via di mezzo tra James Bond, romantico e gentiluomo, e Don Vito Corleone, uno che non vuole limiti. Se ci pensate, è un’idea nuova ed entusiasmante. Lui, l’ideatore, è Fabrizio Boccardi, un (quasi) quarantenne che ha il fiuto per gli affari e una straordinaria capacità di realizzarli. Milanese ma cosmopolita, lunghi viaggi d’affari tra Cuba e Zaire, ha vissuto dieci anni a Montecarlo, dove ha conosciuto anche il principe Alberto e ha messo in cantiere (è il caso di dirlo) anche la sua passione per i casinò, che da allora sono diventati uno dei suoi obiettivi. «Avevo un terreno a Nizza - ha detto - e volevo costruirci un casinò ma poi gli accordi sono saltati». E allora ecco Las Vegas. Qui Boccardi è ormai di casa e vive in un’enorme villa al centro di quella isola felice di divertimenti e lussi che fa della città del Nevada un luogo unico al mondo. Dunque, Michael Tyrant. «Ho spiegato a un editore le mie idee e lui ha affidato a Jon Land il compito di metterle in forma di libro». Per capirci, Jon Land, 50 anni, è uno dei più famosi romanzieri americani, uno con la penna felice e capace di disegnare personaggi irresistibili. È stato lui a sviluppare le idee di Boccardi e a scrivere The seven sins-The Tyrant ascending, che negli States ha venduto le sue belle centocinquantamila copie. I sette peccati sarà il nocciolo del film che Fabrizio Boccardi, tra l’altro titolare del marchio King Midas World come la frase sul medaglione che Michael Tiranno porta sempre con sé, ha in mente di lanciare al più presto, probabilmente già il prossimo anno. «Mi piacerebbe che uscisse il 4 luglio 2011, giorno dell’Indipendenza americana». Nel frattempo, gli sceneggiatori sono già al lavoro e il grande produttore Moritz Borman - uno che, per dire, ha prodotto Alexander per Oliver Stone e Basic instinct 2 - ha garantito il suo apporto per quello che diventerà il primo film di una serie. Il protagonista sullo schermo? «Sogno Johnny Depp», dice Boccardi e ha ragione: sarebbe l’attore giusto per un kolossal del genere. Insomma Michael Tiranno diventerebbe un brand, il protagonista di una saga multimediale capace di coinvolgere cinema, letteratura (è già previsto un secondo libro, mentre il primo uscirà in Italia in concomitanza con il film), magari videogiochi e fumetti. E i casinò. «Dopo avere provato a trattare per due casinò a Las Vegas, da qualche tempo ho in mente di realizzare davvero il Seven Sins, che è il casinò raccontato nel libro». Fabrizio Boccardi non è uno che usa mezze misure: è abituato a sognare in grande e a realizzare di conseguenza. «Per questo progetto ci vogliono tre miliardi di dollari. Il mio sogno è di cambiare Las Vegas e il modo in cui la gente si avvicina al gioco, naturalmente nel rispetto delle regole». Già, perché Michael Tiranno, come ogni personaggio di fantasia, qualche volta non le rispetta. «Lui è siciliano, figlio di un contadino, ed è stato adottato dal padrino più potente della zona. Ma molto presto lascia la sua terra per sbarcare a Las Vegas e costruire il casinò dei suoi sogni». Alla fine si delinea un personaggio che ha tutte le caratteristiche per diventare celebre e farsi amare dal pubblico: pieno di inventiva, coraggioso, sbrigativo, capace di avere visioni grandi e decisive». E, se ci fate caso, questo è proprio il momento giusto per un eroe cinematografico, pardon antieroe, del genere. Intasato dagli effetti speciali, il grande cinema ha proprio bisogno di ritrovare umanità.

Quella che uno come Michael Tyrant è in grado di dare.

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