Controcultura

Ecco la preistoria del "Trono di Spade"

Ecco la preistoria del "Trono di Spade"

Dovranno aspettare fino ad aprile, i fans de Il Trono di Spade per sapere come andrà a finire in tv la saga ispirata a Cronache del ghiaccio del fuoco di George R.R. Martin, e dovranno aspettare molto di più per assistere al prequel di quelle storie cui la HBO sta lavorando. Stando alle recenti dichiarazioni dello scrittore, quella fiction sarà ambientata cinquemila anni prima degli eventi legati al mondo di Westeros da lui raccontato nei suoi avvincenti romanzi, ma soprattutto l'adattamento non prevede, se non marginalmente, la presenza della famiglia dei Targaryen. Proprio per questo Martin ha pensato valesse la pena di costruire, con Fuoco e sangue (Mondadori), un intero volume dedicato alla casata nobiliare dei Signori dei Draghi originaria dell'antico Impero di Valyria.

Le 712 pagine del libro ripropongono una narrazione dettagliata delle imprese dei Targaryen, gli unici capaci di sopravvivere al disastro di Valyria. Fuoco e sangue racconta nel dettaglio come la casata si trasferì alla Roccia del Drago, come il leggendario Aegon il Conquistatore creò il Trono di Spade, quali sono stati i crimini commessi da Maegor il Crudele, che cosa scoprì Alysanne la Buona recandosi alla Barriera, come scoppiò la guerra civile che minò la stirpe dei Targaryen, e quali furono gli effetti sconvolgenti della Danza dei Draghi. A raccontare le vicende è l'Arcimaestro Gyldayn della Cittadella di Vecchia Città le cui cronache vengono trascritte minuziosamente da Martin da un immaginario manoscritto. Questo excursus permettere al narratore di fare un po' di ordine sulle dinastie e le leggende del mondo da lui raccontato fino a questo momento. Narrando l'ascesa e la successiva decadenza di Valyria può con chiarezza spiegare gli eventi ciclici che hanno sconvolto la vita di alcuni suoi personaggi. Può raccontarne la grandezza, la miseria, la crudeltà e la follia.

Martin tratta l'accaduto in maniera realistica, come se fosse un cronista medievale, per questo è tanto minuzioso nelle sue ricostruzioni.

Per lui non c'è nulla di inventato e al lettore regala la sensazione di apprendere eventi realmente accaduti a casate che si sono contese «il potere e la gloria alla corte di Valyria e nel concilio, levandosi in possanza e precipitando in un'infinita, sottile e spesso brutale lotta per il dominio».

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