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Ecco gli stipendi dei manager pubblici

Depositato un primo elenco dei manager che guadagnano oltre 294mila euro. In pole position il capo della Polizia che guadagna 621.253 euro.. Seguono il ragioniere generale dello Stato Mario Canzio (562.331 euro) e il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Franco Ionta (543.954 euro). Fuori dalla top ten il capo Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli (364.196 euro)

Ecco gli stipendi dei manager pubblici

Dopo ai ministri del governo tecnico, adesso tocca ai super manager della pubblica amministrazione. Oggi pomeriggio il ministro Filippo Patroni Griffi ha consegnato a Montecitorio un primo elenco dei manager che guadagnano oltre 294mila euro. In pole position si piazza Antonio Manganelli: in base a questa prima ricognizione, infatti, lo stipendio più alto è quello del capo della polizia che guadagna 621.253 euro.

Un distacco coi fiocchi. Manganelli è, in assoluto, il super manager pubblico con la retribuzione più alta. Il capo della polizia è, infatti, il solo che supera i 600mila euro. Il faldone è stato consegnato direttamente da Patroni Griffi nelle mani delle Commissioni affari costituzionali che stanno fissando il tetto agli stipendi dei manager pubblici. Posto d’onore, ma con largo margine rispetto a Manganelli, per il ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, che arriva a 562.331 euro. Sul podio anche il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, terzo con 543.954 euro.

Anche sotto il podio non se la passano certo male. Alla quarta posizione dei manager più pagati c'è il capo di Gabinetto del dicastero dell'Economia, Vincenzo Fortunato, che ha ricevuto 536.906 euro. La quinta retribuzione più alta è quella del capo di Stato maggiore della difesa, generale Biagio Abrate, con 482.019 euro, che precede il direttore dei Monopoli di Stato Raffaele Ferrara (481.214 euro), il capo di Stato maggiore dell’Esercito il generale Giuseppe Valotto (481.021 euro) e il capo di Stato maggiore della Marina Bruno Branciforte (481.006 euro). Al nono posto c'è, invece, un ex aequo: Corrado Calabrò, presidente dell’AgCom, e Giovanni Pitruzzella, numero uno dell’Antitrust, guadagnano 475.643 euro. A testa, ovviamente. In chiusura della top ten, a pochi centesimi di distanza, troviamo il presidente dell’authority dell’Energia, Pier Paolo Bortoni, che ha ricevuto 475.643 euro.

Il capo Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli, che guadagna 364.196 euro, è fuori dalla top ten. La presidenza del Consiglio ha, poi, segnalato che "tra il personale dei ruoli con incarico di struttura" di Palazzo Chigi "nessun dipendente supera il tetto del primo presidente della Corte di Cassazione". Dunque, il taglio previsto dal decreto all’esame del Parlamento, per portare gli stipendi al di sotto di 294mila euro, si applicherà eventualmente soltanto al capo della Protezione civile. Scorrendo in ordine sparso l’elenco dei super manager troviamo anche la direttrice dell’agenzia del Territorio Gabriella Alemanno, con 307.211 euro ("al netto del contributo di solidarietà"), il direttore dell’agenzia delle Entrate Attilio Befera con 304mila euro, il presidente dell’Istat Enrico Giovannini (300mila euro) e il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua (216.711 euro). Riguardo agli stipendi annui lordi del collegio dell'Antitrust ricorda che sono stati già adeguati dal primo gennaio portandoli sotto il tetto previsto per i manager pubblici. Il presidente Giovanni Pitruzzella e gli altri membri del collegio (Piero Barucci, Carla Rabitti Bedogni e Salvatore Rebecchini) guadagnano, infatti 304.951 euro lordi.

Ma l'ex ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ha sempre chiesto la trasparenza degli stipendi, non ci sta: "È una presa in giro, un elenco vuoto, incompleto... Ci sono molte lacune - aggiunge - io invece vorrei che si parlasse di quelli di prima e seconda fascia, dei cumuli delle retribuzioni. Vorrei invece che si fornissero dei dati omnicomprensivi. E così non è...

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