Economia

25 Aprile, c'era una volta il ponte: adesso restano tutti a casa

A partire per il ponte del 25 aprile saranno circa 4,35 milioni, l’11,3% in meno rispetto all'anno scorso

25 Aprile, c'era una volta il ponte: adesso restano tutti a casa

Sempre meno italiani si possono concedere una vacanza. A partire per il ponte del 25 aprile saranno circa 4,35 milioni, l’11,3% in meno rispetto all'anno scorso. Nel report realizzato dall’Istituto ACS Marketing Solutions per conto di Federalberghi, appare chiaro come la crisi economica e la recessione stiano tagliando le gambe ai cittadini che sono sempre più costretto a rinunciare alle vacanze. Tanto che sarà solo il 7,3% a concedersi una pausa dal lavoro. Circa 56 milioni di italiani, infatti, rimarranno a casa. "È un ulteriore campanello d’allarme quello che fa squillare la previsione turistica per il ponte del 25 aprile", ha tuonato il presidente della Federalberghi Bernabò Bocca.

I dati sono tutt'altro che positivi. E continuano a peggiorare. Un grafico in ribasso che non accenna a migliorare. La crisi economica fa sentire sempre di più i suoi effetti. Tanto che gli italiani sono costretti a rinunciare alle partenze, anche a quelle brevi durante ponti e festività. "Gli italiani non hanno più soldi da destinare a vacanze e spostamenti, e i consumi vengono sempre più limitati alle sole spese primarie - ha spiegato il presidente del Codacons Carlo Rienzi - una riduzione delle partenze dell’11% per il ponte del 25 aprile, nonostante il calendario favorevole e le ottime condizioni meteo su tutta la penisola, dimostra chiaramente tale stato di cose". Secondo l’indagine commissionata dalla Federalberghi, il 92% di chi partirà resterà nei confini nazionali, mentre il 6,4% andrà all’estero prediligendo nel 64% dei casi le grandi capitali europee. Le soluzioni scelte, però, la dicono lunga sui tagli che gli italiani sono costretti a fare. Tagli che, di anno in anno, aumentano. Solo il 30% dei viaggiatori dormirà in albergo. Di contro, un numero maggiore di persone verrà ospitato in casa da parenti o amici. Non solo. La spesa media pro capite si attesterà sui 328 euro: una spesa inferiore all’anno scorso per chi resta nel Paese (310 euro contro i 317 euro del 2012) e leggermente superiore per chi varca le frontiere (468 euro contro i 455 dell’anno scorso). Il giro d’affari scenderà del 12,5%.

"Sono risultati drammaticamente negativi - ha concluso Bocca - che ci spingono a dire come per le imprese sia ormai quasi impossibile sopravvivere con questi cali ed a sollecitare l’avvento di un esecutivo capace di cogliere con urgenza quelle che sono le priorità delle aziende e dei lavoratori in esse occupati". La drammatica situazione che attraversa il nostro paese, con le famiglie sempre più povere e una costante riduzione del potere d’acquisto, associata ad un generale clima di sfiducia da parte dei cittadini, non fa ben sperare.

Secondo Rienzi, infatti, "la forte riduzione degli spostamenti durante il ponte del 25 aprile rappresenta un preoccupante campanello d’allarme per le prossime vacanze estive, per le quali si prevede una ulteriore riduzione delle partenze da parte degli italiani, con effetti tragici sul settore turistico".

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