Economia

Accordo in vista Bmw-Great Wall

È lo stesso costruttore cinese che in agosto aveva «valutato» Fca

Pierluigi Bonora

Movimenti lungo l'asse Baviera-Cina. Bmw starebbe trattando una joint venture con Great Wall Motor, la stessa Casa automobilistica che aveva avviato una valutazione su Fca, senza comunque procedere a contatti diretti con il Lingotto. Tanto era però bastato per animare le cronache economiche estive. E proprio l'ad Sergio Marchionne ha osservato, nei giorni scorsi da New York, che «Great Wall non è il partner ideale».

Le voci di discussioni in corso, svelate da un dirigente di Monaco all'agenzia Reuters, testimoniano come il gruppo cinese continui a guardare con interesse all'Europa, mentre da parte tedesca l'attenzione è incentrata sull'opportunità di rafforzarsi sotto la Muraglia (Bmw già coopera con Brilliance e occupa il secondo posto tra i marchi premium, alle spalle di Audi) vista soprattutto la svolta sull'auto elettrica decisa dal governo. Pechino, in proposito, intende aumentare la produzione di veicoli ibridi ed elettrici fino ad arrivare ad almeno un quinto delle vendite totali entro il 2025. Per questo motivo, il governo cinese accetta nuove joint venture, ma solo se sono orientate a realizzare vetture con motori alternativi.

Non è un caso che Bmw Group punti a lanciare 25 veicoli elettrificati (12 elettrici al 100%) sempre al 2025.

Nessun commento ufficiale è pervenuto dalle due aziende. È stato solo precisato che «Bmw proseguirà lo sviluppo commerciale previsto con Brilliance». Due gli impianti in Cina dove nascono X1, X1 ibrida, Serie 1 a tre volumi e Serie 5 lunga.

Il titolo Great Wall ha guadagnato, a Hong Kong, il 14%.

Commenti